Libera invita tutte le scuole superiori del Lazio a partecipare alla ricerca sulla percezione del fenomeno mafioso, finalizzata a conoscere le rappresentazioni, le immagini e gli stereotipi che gli studenti hanno della mafia, con riferimento al contesto nazionale e regionale. Sono passati ormai 17 anni dalle stragi di Capaci e via D'Amelio che - oltre a costituire una grave tragedia per la popolazione siciliana - hanno determinato come conseguenza una forte ondata di indignazione da parte di tutti i cittadini italiani. Negli anni a seguire in tutte le scuole d'Italia si è diffuso un movimento molto radicato di conoscenza, approfondimento e coinvolgimento sul tema delle mafie.
D'altro canto, gli studenti che oggi frequentano le scuole non erano nemmeno nati nel 1992 ed il rischio è che si perda un pezzo importante di memoria storica recente del nostro paese, la cui consapevolezza è, invece, fondamentale per essere cittadini di oggi e di domani. Si ha l'impressione - più in generale - che mentre la magistratura e le forze dell'ordine ogni giorno portano avanti importanti operazioni di contrasto alla criminalità organizzata, la società italiana diventi sempre più impermeabile ai temi della cittadinanza democratica e della lotta alle mafie e ai fenomeni di corruzione e di mancato rispetto delle leggi.
A queste considerazioni generali, si aggiungono le valutazioni relative al contesto territoriale laziale, in cui cominciano ad emergere segnali evidenti della presenza delle organizzazioni criminali. Ci sembra importante, quindi, partire dalle scuole, per capire le immagini, le rappresentazioni e gli stereotipi con cui gli studenti e i loro insegnanti interagiscono con questi temi.
Nello specifico, Libera chiede la collaborazione delle scuole superiori del Lazio per individuare 1 o 2 classi del triennio superiore per ciascun istituto, che, con il coordinamento di uno o più docente/i incaricato/i, collaborino per la somministrazione agli alunni di un questionario (che dovrà essere compilato via Internet, con modalità che saranno indicate direttamente ai professori referenti per le classi coinvolte). Sarà necessaria la disponibilità di un'ora di utilizzo dell'aula informatica dell'istituto per ciascuna classe.
La somministrazione del questionario deve avvenire entro il 12 febbraio 2011.
Quando i risultati dell'indagine saranno stati analizzati, la presentazione del rapporto di ricerca sarà per Libera un'occasione importante di confronto con gli insegnanti e gli studenti delle scuole del Lazio sul fenomeno mafioso. La ricerca è realizzata grazie al contributo del Consiglio Regionale, nell'ambito del bando 2010 per l'assegnazione di contributi a favore di progetti territoriali di sviluppo sociale, culturale e ambientale.
Al fine di poter rispondere positivamente alla richiesta si prega di compilare la scheda di adesione (qui in calce) pregando di indicare: istituto di appartenenza, classe/i coinvolta/e, numero di alunni e recapiti del docente di riferimento (telefono ed indirizzo e-mail).
La scheda va inviata per mail a ricerca@libera.it
Agli stessi docenti, cui verranno successivamente fornite tutte le istruzioni inerenti lo svolgimento dell'indagine in oggetto, sarà chiesto di rispondere ad un differente e rapido questionario relativo alle classi coinvolte nel progetto.
Per ulteriori informazioni è possibile rivolgersi alla referente del progetto Ludovica Ioppolo: 06/69770321 ricerca@libera.it
D'altro canto, gli studenti che oggi frequentano le scuole non erano nemmeno nati nel 1992 ed il rischio è che si perda un pezzo importante di memoria storica recente del nostro paese, la cui consapevolezza è, invece, fondamentale per essere cittadini di oggi e di domani. Si ha l'impressione - più in generale - che mentre la magistratura e le forze dell'ordine ogni giorno portano avanti importanti operazioni di contrasto alla criminalità organizzata, la società italiana diventi sempre più impermeabile ai temi della cittadinanza democratica e della lotta alle mafie e ai fenomeni di corruzione e di mancato rispetto delle leggi.
A queste considerazioni generali, si aggiungono le valutazioni relative al contesto territoriale laziale, in cui cominciano ad emergere segnali evidenti della presenza delle organizzazioni criminali. Ci sembra importante, quindi, partire dalle scuole, per capire le immagini, le rappresentazioni e gli stereotipi con cui gli studenti e i loro insegnanti interagiscono con questi temi.
Nello specifico, Libera chiede la collaborazione delle scuole superiori del Lazio per individuare 1 o 2 classi del triennio superiore per ciascun istituto, che, con il coordinamento di uno o più docente/i incaricato/i, collaborino per la somministrazione agli alunni di un questionario (che dovrà essere compilato via Internet, con modalità che saranno indicate direttamente ai professori referenti per le classi coinvolte). Sarà necessaria la disponibilità di un'ora di utilizzo dell'aula informatica dell'istituto per ciascuna classe.
La somministrazione del questionario deve avvenire entro il 12 febbraio 2011.
Quando i risultati dell'indagine saranno stati analizzati, la presentazione del rapporto di ricerca sarà per Libera un'occasione importante di confronto con gli insegnanti e gli studenti delle scuole del Lazio sul fenomeno mafioso. La ricerca è realizzata grazie al contributo del Consiglio Regionale, nell'ambito del bando 2010 per l'assegnazione di contributi a favore di progetti territoriali di sviluppo sociale, culturale e ambientale.
Al fine di poter rispondere positivamente alla richiesta si prega di compilare la scheda di adesione (qui in calce) pregando di indicare: istituto di appartenenza, classe/i coinvolta/e, numero di alunni e recapiti del docente di riferimento (telefono ed indirizzo e-mail).
La scheda va inviata per mail a ricerca@libera.it
Agli stessi docenti, cui verranno successivamente fornite tutte le istruzioni inerenti lo svolgimento dell'indagine in oggetto, sarà chiesto di rispondere ad un differente e rapido questionario relativo alle classi coinvolte nel progetto.
Per ulteriori informazioni è possibile rivolgersi alla referente del progetto Ludovica Ioppolo: 06/69770321 ricerca@libera.it
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