Contattaci

Se desideri partecipare alla realizzazione del blog mandaci il tuo articolo al nostro indirizzo mail: blogghiamolamafia@live.it .

martedì 30 novembre 2010

''Insieme difendiamo Pino Maniaci e Telejato''


di AMDuemila - 28 novembre 2010
“Pino Maniaci e famiglia non vanno lasciati da soli!”. E' stato questo il senso della manifestazione svoltasi questa mattina a Partinico in risposta all'ennesima lettera minatoria nei confronti dell’emittente Telejato, coraggioso strumento di informazione per i territori del partinicese e del corleonese.


Un evento promosso congiuntamente da Coppola Editore, Corleone Dialogos (Arci-Libera), l'associazione Culturale "Peppino Impastato" - Casa Memoria, associazione Rita Atria e Gruppo Facebook "Quelli che fanno come Telejato", a cui hanno aderito centinaia di persone ed associazcioni da ogni parte d'Italia.
Uno ad uno hanno preso la parola presso il salone riunioni del Palazzo dei Carmelitani per esprimere la propria solidarietà e vicinanza a Pino Maniaci. Salvo Vitale, storico amico di Peppino Impastato, oggi collaboratore di Pino Maniaci a Telejato e di Corleone Dialogos, ha spiegato l'importanza di una manifestazione come quella odierna ricordando quel che significa svolgere un ruolo di informazione in terra di mafia. Uno dopo l'altro ha ricordato i nomi dei giornalisti che hanno perso la vita per aver raccontato la verità dei fatti, denunciando i crimini dei mafiosi e le commistioni con la politica. “Noi dobbiamo difendere chi fa informazione dagli attacchi che può subire – ha detto – Si inizia con la diffamazione (ricordando quanto accaduto con Fava, Rostagno ma anche allo stesso Pino quando giravano le fotocopie con il certificato penale ndr) per creare il vuoto attorno al giornalista, isolarlo rispetto alla società, renderlo vulnerabile. Poi si passa agli attentati ed alle intimidazioni”. Quindi Vitale ha citato le varie minacce ricevute dal direttore di Telejato in questi anni assieme al direttore di Corleone Dialogos, Giuseppe Crapisi. “Vogliono che ve ne andiate via” - ha aggiunto quest'ultimo - “ma noi siamo qui per dire a queste persone che non solo non ve ne andrete, ma che noi siamo con voi. Perché Telejato rappresenta il simbolo che esiste un'altra sicilia, un simbolo di libertà d'informazione”. 
Particolarmente importante anche l'intervento della presidente dell'Associazione Rita Atria, Nadia Furnari, tra i primi ad intervenire a favore di Pino Maniaci sin dalle prime minacce. “Siamo tutti Pino Maniaci” era il senso di quell'iniziativa che vedeva la partecipazione nei telegriornali di soggetti della società civile e delle istituzioni. Un'iniziativa che perdura tutt'oggi e che deve continuare.
Quindi ha ricordato le difficoltà che si hanno nel portare avanti un certo tipo di informazione. Come televisione comunitaria sono tanti i vincoli che vanno rispettati e non è semplice reperire i fondi per mantenersi. “Di esempi ce ne sono già stati in passato di fallimenti perché mancavano i fondi – ha continuato – E' importante essere vicini a queste realtà anche in questo modo, dando non solo una solidarietà virtuale ma reale, partecipando in primissima persona. Basterebbe dare cinque euro al mese ciascuno e Telejato avrebbe le risorse per pagare parte delle spese. Potrebbe essere come un piccolo canone da pagare. La differenza è che questa è una tv che vogliamo”.
Quindi ha fatto un appello alla politica affinché sostenga realtà come Telejato non unatantum ma con costanza.
All'evento era presente anche Vittorio Corradino, presidente dell'Ordine dei Giornalisti Sicilia, il quale, esprimendo la vicinanza a Telejato di tutti i giornalisti siciliani, ha ricordato il valore del
“Premio Francese” , un “paradigma del giornalismo siciliano” che viene riconosciuto a chi opera nei territori ad alto rischio e che è stato consegnato a Pino Maniaci proprio ieri.
Particolare è stato anche l'intervento dell'arciprete di Partinico che a Maniaci ha dedicato la celebre frase attribuita a Voltaire: “Non sono d'accordo con quello che dici ma darei la vita perchè tu possa esprimere le tue idee”. Una frase a cui il direttore di Telejato ha risposto, si ringraziando, ma anche ricordando che: “nella sua storia la chiesa si è troppe volte defilata nella lotta alla mafia addirittura dimostrandosi anche connivente con la stessa”. Un concetto ribadito anche da Vito Lo Monaco, Presidente del centro Pio La Torre, in quanto “Non ha giustificazioni, specie quando da la comunione ai mafiosi”. Un'accusa forte così come quello rivolto alla politica il cui legame con la mafia va scardinato. “E l'unico modo è quello di portare avanti una rivolta morale da parte della società civile”.
Infine la parola è andata a Pino Maniaci che, dopo aver ringraziato i presneti ha detto: “Che voi siate qui è per noi molto importante perché ci da il coraggio per restare e continuare nel nostro lavoro. E' la dimostrazione che c'è una parte di Sicilia che vuole liberarsi dalla mafia. Così andremo avanti a dare informazioni e a sfottere questi pdm (pezzi di... come sempre identifica i mafiosi durante i suoi telegiornali ndr)”. Inoltre non è mancato l'appoggio ai ragazzi di Addiopizzo, presenti a Partinico, nei giorni scorsi protagonisti di polemiche con il presidente della Regione Lombardo.
Quindi l'invito, rivolto al popolo siciliano assieme a Salvatore Como (segretario Silup), di rivoltare al contrario il detto delle tre scimmiette e denunciare per aiutare le forze dell'ordine in questa lotta.
Tra gli intervenuti anche il senatore del Pd Beppe Lumia ma l'ultimo a chiudere le testimonianze è stato Francesco Galanti di Libera Sicilia che ha invitato ad unire le forze e l'impegno, “perché l'unione è fondamentale e ognuno ha bisogno dell'altro”. A concludere l'evento, come previsto, tutti i partecipanti si sono riuniti in un corteo che ha sfilato per le vie cittadine fino a raggiungere la sede di Telejato.
 

Nessun commento:

Posta un commento