Interrogato dal gip Mauro Menarini, direttore sanitario del centro di riabilitazione di Montecatone: dichiarò che Silvio Balsamo soffriva di paraplegia e non poteva rimanere in carcere
"Avrò sbagliato diagnosi". Così si difende Mauro Menarini, direttore sanitario del centro di riabilitazione di Montecatone, arrestato per i falsi certificati medici che attestavano che Silvio Balsamo, condannato per mafia e recluso in carcere, non poteva più restare dietro le sbarre. Ha negato tutte le accuse nell'interrogatorio condotto dal gip Mirko Margiocco (che ha firmato l'ordinanza di arresti domiciliari). Difeso dall'avvocato Aldo Meyer, si è detto estraneo alle accuse: "Non sono responsabile di nessun falso, non ho ricevuto nessun favore da Balsamo, non l'ho favorito né ho mai avuto privilegiato con lui", avrebbe in sostanza detto Menarini davanti al gip Margiocco, al pm Lorenzo Gestri e al procuratore aggiunto Valter Giovannini.
LA STORIA Quel falso certificato
FOTO Il mafioso paraplegico che ballava la macarena
Come spiegare dunque la diagnosi errata di una malattia così grave come una paraplegia irreversibile? "Evidentemente mi sarò sbagliato", sarebbe stata la risposta del medico al giudice. "Non sono però stato l'unico, c'erano altri certificati di altri sanitari che confermavano la mia diagnosi". Per la Procura, però, se è vero che ci furono altri medici, Menarini assicurò una continuità diagnostica.
Il primario, oggi, non ha formalmente chiesto la revoca della misura cautelare, ma nei prossimi giorni potrebbe presentare ricorso al Tribunale del Riesame. Il giudice e i pm, durante l'interrogatorio durato circa un'ora, hanno mosso a Menarini alcune contestazioni, come il fatto che all'interno della struttura di Montecatone perfino alcuni infermieri e fisioterapisti specializzandi avessero espresso dubbi sulla reale malattia di Balsamo. Menarini si sarebbe difeso dicendo che a lui nessuno riferì nulla.
Quanto poi all'angoscia mostrata dal primario durante le indagini e in particolare nei mesi precedenti la morte di Balsamo (nelle intercettazioni figurano sms in cui Menarini dice che non riesce a pensare ad altro che ai giudici o che è 'alla fine', così come emerge che si sia informato da un medico interrogato in Procura su cosa gli avessero chiesto), il medico oggi ha spiegato che è vero, era molto preoccupato, ma in un altro senso: temeva che i magistrati equivocassero sulle sue certificazioni.
Balsamo, che si trovava in carcere a Ragusa, nel 2000 chiede di verificare al centro di eccellenza di Montecatone la diagnosi di "paraparesi agli arti inferiori di natura da determinare"; permesso accordato. Arriva a Montecatone nell'ottobre 2000, mentre Menarini approda alla struttura solo tre mesi dopo. Menarini, nel 2001, sottopone il mafioso a numerosi esami e indagini strumentali. Poi mette nero su bianco che si tratta di 'siringomielia dorsale'. Il mafioso si suicida nel gennaio 2010. (fonte: Dire)
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