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giovedì 16 dicembre 2010

Pollari e Mancini prosciolti grazie al segreto di Stato

da rainews24.it - 16 dicembre 2010
La corte d'Appello di Milano decide in sostanza come aveva fatto il Tribunale, confermando che l'ex direttore del Sismi Nicolò Pollari e il funzionario dello stesso servizio Marco Mancini non sono giudicabili per il sequestro di Abu Omar a causa del segreto di Stato, apposto sia dal golverno Prodi sia dal governo Berlusconi e confermato dalla Corte Costituzionale.
I giudici di secondo grado riformando parzialmente il verdetto del giudice monocratico Oscar Magi aumentano le pene per i 23 agenti della Cia, dal momento che hanno "tagliato" le attenuanti generiche. 22 condanne passano da 5 a 7 anni e quella di Bob Lady, capo della stazione di Milano del servizio, passa da 8 a 9 anni.
Un'altra modifica riguarda Pio Pompa, collaboratore di Pollari e responsabile dell'archivio di via Nazionale a Roma, e Luciano Seno. Per entrambi, imputati solo di favoreggiamento, c'è uno sconto di pena, da 3 anni a 2 anni e 8 mesi e soprattutto non dovranno risarcire in solido con gli altri imputati Abu Omar (un milione di euro) e la moglie (mezzo milione).
Pollari, attraverso il suo difensore Nicola Madia, fa sapere di essere "soddisfatto" per la sentenza. Per Mancini parla il legale Luigi Panella che dice: "Non doveva nemmeno essere celebrato l'Appello. Era stato molto chiaro il Tribunale alla luce della decisione della Corte Costituzionale".
"E' stato dichiarato anche in secondo grado che questo processo non si poteva fare, perche' c'e' il segreto di Stato". E' il commento dell'avvocato Luigi Panella, difensore dell'ex numero due del Sismi, Marco Mancini, per cui oggi i giudici di secondo grado hanno confermato il non doversi procedere per l'esistenza del segreto di Stato sulla vicenda del sequestro di Abu Omar.
Il generale Nicolo' Pollari, ex direttore del Sismi, e' "molto soddisfatto" per la sentenza del processo milanese d'appello sulla vicenda del sequestro di Abu Omar, che ha confermato per lui il non luogo a procedere per l'esistenza del segreto di Stato.
Lo ha spiegato il suo legale, l'avvocato Nicola Madia, che lo ha sentito telefonicamente subito dopo la lettura del dispositivo.
"Pollari - ha spiegato l'avvocato - e' molto soddisfatto, perche' ha allontanato l'amaro calice, perche' avrebbe potuto andare incontro a una condanna anche da innocente".
L'avvocato ha poi chiarito che Pollari "avrebbe potuto dimostrare la sua innocenza nel processo, se la vicenda non fosse stata coperta dal segreto di Stato".
"Siamo molto soddisfatti - ha spiegato il legale - perche' la Corte ha accolto la tesi del segreto di Stato". Secondo l'avvocato, inoltre, se sulla vicenda non ci fosse il segreto di Stato per Mancini "ci sarebbe stata l'assoluzione, perche' c'erano prove a discolpa. Noi comunque rispettiamo il segreto di Stato".

Tratto da:
rainews24.it

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