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martedì 21 dicembre 2010

Washington Post intervista Sonia Alfano, no a videogame di mafia

20 dicembre 2010La battaglia dell'europarlamentare dell'Idv Sonia Alfano contro i videogiochi che inneggiano alla mafia attira l'attenzione del Washington Post.
     
In una corrispondenza da Milano, il quotidiano americano ricorda come il padre della Alfano, il giornalista siciliano Giuseppe, sia stato ucciso da cosa nostra l'8 gennaio del 1993, e il ruolo dell'europarlamentare quale imagepresidente dell'Associazione vittime della mafia. «È veramente doloroso -dice la Alfano al Washington Post- non possiamo permettere che questo accada, le nostre ferite sono ancora troppo recenti». La Alfano ha chiesto la scora settimana che la Commissione europea metta al bando questi videogiochi. Tra i videogiochi accusati di banalizzare la violenza mafiosa, c'è «Mafia II» della Take-Two Interactive Software Inc., il sequel di «Mafia», uscito nel 2007, disponibile per personal computer, Xbox 360 e PlayStation, che consente ai giocatori di impersonare il ruolo di Vito Scaletta, che sale nei ranghi dell'organizzazione passando dai piccoli furti agli scontri armati. Anche le organizzazioni degli italo-americani, si sono opposte all'uscita di Mafia II lo scorso agosto, ha spiegato al Washington Post Andre DiMino, portavoce dell'Unico, un'associazione italoamericana del New Jersey. Secondo il quotidiano americano le aziende produttrici cominciano però a mostrarsi più sensibili nei confronti dell'opposizione europea ai giochi violenti. L'industria dei videogiochi, con la sua maturazione, potrebbe diventare più responsabile dal punto di vista sociale, spiega William Lugo, professore di sociologia alla Eastern Connecticut State University.

Adnkronos

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