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venerdì 28 gennaio 2011

Ingroia: ''C'e' stata aggressione a senso unico contro magistrati''



28 gennaio 2011
Palermo.
«Nego decisamente che ci sia mai stato un conflitto tra politica e magistratura, c'è stata piuttosto un'aggressione a senso unico nei confronti di alcuni magistrati per il solo fatto che delle Procure abbiano avviato indagini applicando semplicemente il principio di uguaglianza». Lo ha detto il procuratore aggiunto di Palermo Antonio Ingroia durante la trasmissione 'Agora' di Raitre. «Non è una caso che gli attacchi concentrici si siano concentrati in particolare nei confronti delle Procure di Milano e Palermo -ha aggiunto Ingroia- che si sono trovate a mettere alla sbarra uomini politici». E poi, parlando della decisione della giunta di restituire ai magistrati le carte del caso Ruby, Ingroia ha detto: «Mi sembra una decisione piuttosto singolare eufemisticamente parlano, che per la prima volta la giunta entri in campo di valutazione squisitamente della giurisdizione. Le eccezioni si fanno solitamente nelle aule di giustizia davanti ad un giudice».

Adnkronos


Ingroia: ''Da Il Giornale clima di denigrazione''

28 gennaio 2011
Palermo. «Da 'Il Giornale' c'è un clima di denigrazione» nei confronti dei magistrati. È la denuncia del procuratore aggiunto di Palermo Antonio Ingroia intervenuto alla trasmissione 'Agora' sui Raitre. Ieri 'Il Giornale' aveva aperto, con un titolo a nove colonne, sugli 'amori privati della Boccassini'. «C'è questo sistema di attaccare il pm di questa o quella indagine -ha spiegato Ingroia- invece di criticare, come è legittimo, questa o quella indagine. Questo non è il sistema migliore per un dibattito civile». Alla domanda se i giudici si sentano 'intimiditi' Ingroia replica: «No, no ci sentiamo intimiditi, come non ci intimidisce la mafia non ci intimidisce neppure questo clima. Ma è chiaro che è un clima pesante che tende a mettere paura».

Adnkronos



Il Giornale all’attacco della Boccassini

di Maria Saporito - 27 gennaio 2011
Che l'inchiesta sul cosiddetto caso Ruby abbia creato grande scompiglio è un fatto innegabile. E che la stampa abbia mostrato un'attenzione quasi maniacale sul sexgate all'italiana, che rischia di far cadere il governo, è opinione altrettanto condivisa.

Nei giorni delle intercettazioni e delle carte piccanti, che riferiscono di incontri poco istituzionali nelle residenze private del premier, lo scontro tra le due fazioni (quella a difesa di Berlusconi e quella avversa)  si ingrossa, prefigurando una guerra senza esclusioni di colpi.

Nelle convinzioni dei supporter più affezionati del presidente del Consiglio, la Procura di Milano tenta da anni di colpire il Cavaliere, manovrando un disegno eversivo teso a scardinare ciò che è stato legittimato dal voto. Tra i nemici giurati in toga di Berlusconi, un posto d'onore merita sicuramente Ilda Boccassini, procuratore aggiunto e titolare dell'inchiesta sul Rubygate.

Su di lei Il Giornale ha ieri vergato un articolo al vetriolo in cui è stato "riabilitato" un antico rapporto sentimentale intrecciato dalla Boccassini con un giornalista. Una storia infuocata che, secondo quanto riferito dal quotidiano, avrebbe provocato alla togata una "strigliatina" da parte del Csm. Salvo precisare, però, che si trattava di un rapporto vecchio di 30 anni e di una vicenda chiusasi con la piena assoluzione del pubblico ministero.

Ma al procuratore capo di Milano, Edmondo Bruti Liberati, non è sfuggito che quello de Il Giornale è stato il tentativo di favorire una delegittimazione nei confronti dei magistrati che stanno indagando sul caso Ruby e ha per questo deciso di diffondere una breve nota, nella quale ha sostanzialmente rimarcato il suo più completo appoggio ai pm titolari della scottante inchiesta.

"Ogni attività della magistratura e dunque anche quella della Procura della Repubblica di Milano - ha esordito il procuratore capo - in un ordinamento democratico è soggetta alla valutazione e alla critica della libera stampa; le campagne di denigrazione e l'attacco personale ai magistrati si qualificano da soli, e in un sistema di civile convivenza devono essere un problema per chi ne è autore e non - ha notato -  per chi ne è vittima".

"Il procuratore della Repubblica - si legge ancora nella comunicazione diramata ieri - esprime pieno sostegno e apprezzamento dei colleghi coassegnatari del procedimento i quali, senza esenzione alcuna dai turni e dall'attività ordinaria, hanno compiuto e stanno compiendo con tempestività e rigore professionale attività d'indagine".

Solidarietà alla Boccassini è giunta anche da parte dell'Anm: "'Il metodo 'Mesiano' non ci intimidisce e non ci intimidirà - ha detto ieri il presidente Luca Palamara - Come Anm esprimiamo solidarietà ai colleghi di Milano e alla Boccassini che ha ricevuto un attacco di inaudita gravità da Il Giornale per la sola 'colpa' di applicare la legge come prevede la Costituzione. Se il prezzo per poter svolgere un'indagine è quello di subire ritorsioni - ha concluso il numero uno dell'Anm - diciamo a chi si serve di questi metodi denigratori, che non faremo un solo passo indietro".


Al magistrato Ilda Boccassini e al pool di Milano va tutta la solidarietà di ANTIMAFIADuemila a seguito degli attacchi denigratori subiti in questi giorni.


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