di Maria Loi - 18 gennaio 2011
Caltanissetta. Sarà depositata a breve la memoria dei pm sulla strage di Via D’Amelio con cui la Procura antimafia di Caltanissetta chiederà ufficialmente la revisione del processo Borsellino bis.
“Stiamo lavorando a una memoria con cui si ricostruirà tutta questa vicenda e la sottoporremo all'attenzione del procuratore generale di Caltanissetta - ha spiegato il capo della procura nissena Sergio Lari - il quale dovrà a sua volta decidere se chiedere o meno la revisione della Corte d'Appello competente che potrebbe essere quella di Catania o eventualmente quella di Messina”.
Dopo due anni di indagini gli atti verranno inviati al Procuratore Generale dello stesso Tribunale a cui spetterà il compito di pronunciarsi sulla sentenza definitiva del Borsellino bis.
Il procuratore Lari confida che “nel giro di un paio di settimane” potrebbe consegnare al procuratore generale la memoria sulla revisione e “dare un'accelerazione alla nuova inchiesta sugli esecutori della strage di via D'Amelio”.
A far riaprire le indagini sono state le dichiarazioni rese dal neopentito Gaspare Spatuzza (estate 2008) che si è autoaccusato della strage dichiarando di essere stato lui a rubare la 126 utilizzata come autobomba per la strage di via D’Amelio raccontando una versione completamente diversa da quella finora conosciuta e smentendo la versione fornita dall’altro collaboratore di giustizia Vincenzo Scarantino che aveva sempre sostenuto di avere incaricato del furto dell’auto due balordi a cui doveva vendere la droga.
L’iter della revisione del processo dovrebbe riguardare, stando alle dichiarazioni di Spatuzza, sette boss. Si tratta di Salvatore Profeta, accusato del furto della 126 nel processo Borsellino 1, e di Cosimo Vernengo, Giuseppe La Mattina, Giuseppe Urso, Gaetano Murana, Natale Gambino e Gaetano Scotto. Tutti condannati all’ergastolo per la strage anche se la lista dei boss potrebbe allungarsi.
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