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giovedì 3 febbraio 2011

Di Matteo: ''Contro Cuffaro nessun intento persecutori''



3 febbraio 2011
Palermo.
Nei confronti dell'ex Presidente della Regione Salvatore Cuffaro «non c'è stato nessun intento persecutorio».
      Iniziano con queste parole le repliche del pm Antonino Di Matteo nel processo, con il rito abbreviato, a carico dell'ex senatore Cuffaro, accusato di concorso esterno in associazione mafiosa. Cuffaro, da dieci giorni in carcere per scontare una pena definitiva a sette anni per favoreggiamento aggravato, ha rinunciato a presenziare all'udienza di oggi che si celebra davanti al gup di Palermo Vittorio Anania. Il pm, che rappresenta l'accusa con Francesco Del Bene, che ha chiesto per Cuffaro una condanna a 10 anni di carcere, chiede al gup Anania «una valutazione che sia coerente e logica e che contestualizzi i singoli contributi che in piu» occasioni Cuffaro ha fornito a Cosa nostra«. In particolare, Di Matteo ha ribadito che i »co-protagonisti« della vicenda, da Michele Aiello a Francesco Campanella, da Salvatore Aragona a Domenico Miceli e Giorgio Riolo, sono »tutti stati condannati definitivamente«. Replicando alla difesa di Cuffaro, Di Matteo ha sottolineato che i legali »vorrebbero che venisse fuori un soggetto ingenuo in balia delle millanterie di questo o quel mafioso, involontario ricettore di notizie su indagini antimafia riservatissime che 'piovevanò dal cielo addosso a Cuffaro e che egli divulgava solo per evitare pregiudizi per se stesso«.

Adnkronos



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