8 marzo 2011
Firenze. «La lotta alla mafia è ridotta al lumicino; lo dicono chiaramente le indagini sui mandanti esterni a Cosa nostra per le stragi del '93 arenate nel pantano dei 'non ricordo' da parte delle istituzioni di allora; istituzioni che si sono dimenticate o addirittura affermano di non aver visto importantissimi documenti come quello redatto dallo Sco nel settembre del '93 sulla trattativa tra Stato e Mafia». Lo afferma in una nota l'Associazione tra i familiari delle vittime della strage dei Georgofili a Firenze. Anche «per questo - afferma il presidente dell'associazione, Giovanna Maggiani Chelli - i magistrati impegnati sul fronte della criminalità organizzata vengono minacciati come è capitato al pm Salvatore Vella al quale noi significhiamo tutta la nostra solidarietà». «La mafia - continua il testo - è sicura che chi nel 1993 gli ha garantito sconti e agevolazioni prima o poi dovrà mantenere, prova ne è la tentazione di riformare la giustizia non attraverso norme che garantiscano giustizia alle vittime di mafia ma mettendo in atto riforme atte a spuntare sempre più le unghie ai magistrati». «Siamo indignati - conclude Maggiani Chelli - davanti a quanto sta avvenendo, con la magistratura messa in difficoltà continuamente fra minacce mafiose e minacce di ogni altro genere».
ANSA
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