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mercoledì 16 marzo 2011

Il bandito e il campione



Negli affari della 'ndrangheta sulla movida a Milano compaiono i soci dei calciatori del Milan Paolo Maldini e Massimo Oddo (estranei all'inchiesta). Nei traffici dei clan ci sono i templi della notte milanese, come Loolapalosa e Hollywood
Nel libro mastro della ’ndrangheta padana che commissaria la politica e assedia le imprese, c’è una piccola grande vicenda a base di cocaina, locali notturni e soprattutto calciatori famosi, in passato soci d’affari con uomini vicini alle cosche. Nomi mondiali come quello di Paolo Maldini, storica bandiera nel Milan berlusconiano o gregari come Massimo Oddo, anche lui terzino, anche lui nella squadra rossonera che proprio domenica ha festeggiato 25 anni sotto la presidenza del Cavaliere. I due, naturalmente, risultano totalmente estranei all’inchiesta che lunedì ha sollevato il velo sugli affari milanesi delle cosche.

I rapporti societari così emergono tra le pieghe dell’indagine Caposaldo. Di chi si tratta? “Dell’amico del Loolapalosa”, al secolo Domenico Testino, 50 anni, barese di Corato, titolare di night e sovrintendente allo spaccio di corso Como per conto della cosca Flachi. Oggi Mimmo Testino è latitante in Costa Rica. Dal 1999 al 2008, però, ha gestito la discoteca Loolapalosa di corso Como 15. Il locale è tra i più noti della movida ed è amministrato dalla Black Submariner Ladunia. Una srl tra i cui soci ancora oggi compare lo stesso Maldini.

Il suo investimento risale al 1995. All’epoca il calciatore commentò così la notizia: “Ho partecipato per l’amicizia che mi lega ai proprietari della discoteca Hollywood”. E infatti del Loolapalosa è socio Alberto Baldaccini, titolare della Vimar srl alla quale fa riferimento l’Hollywood, per anni covo prediletto da Lele Mora. Visura dopo visura spunta il nome di Vito Cardinale, altra storica anima dell’Hollywood, ma anche socio di Testino e Maldini nel Loolapalosa. Quindi un particolare: Vito Cardinale viene intercettato al telefono con il superboss della ‘ndrangheta Paolo Martino. I due chiacchierano di affari. Testino invece, il cellulare lo utilizza soprattutto per inviare sms e ordinare la cocaina. Il suo referente è un certo Cesare Colombo che per la cosca Flachi gestisce l’acquisto e la vendita della droga. Il rapporto tra i due viene inquadrato dal gip: “Colombo, dopo aver ricevuto l’ordine da Testino, si recava in Corso Como dove consegnava lo stupefacente nelle sue mani”. Per definire le quantità bastavano semplici frasi: “Stasera poca gente. Tavoli liberi in prive”. Tradotto: serve poca cocaina. I rapporti tra i due sono frequenti, tanto che tra la fine di maggio e l’inizio di luglio del 2008 gli investigatori contano ben 12 contatti e altrettante cessioni di droga da parte dell’ex socio di Maldini. Dopodiché parte della cocaina veniva venduta anche all’interno della discoteca. Particolare che è valso a Testino l’accusa “di aver consentito che il locale fosse adibito a luogo di convegno di persone che ivi si davano all’uso di sostanze stupefacenti”.

Gli interessi di Mimmo, però, sono variegati. Oltre ai locali notturni, infatti, il neo latitante ha quote in società che si occupano della gestione di stabilimenti balneari come la Sunrise. Ed è ancora Milan. Il campione di turno, infatti, non è più Maldini, bensì Massimo Oddo che della srl mantiene il 10% delle quote. Campioni e compari, insomma. Anche questo sta scritto nel grande romanzo dei boss alla milanese.

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