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sabato 12 marzo 2011

Leonardo Guarnotta e Maria Falcone all'inaugurazione dell'aula della legalita'

da ansa.it - 12 marzo 2011
''La nostra Costituzione e' stata definita sovietica ed i magistrati 'toghe rosse'.
    

L'unica cosa di cui sono certo e' che quelle toghe sono rosse del sangue versato dai nostri colleghi morti mentre servivano lo Stato''. Lo ha detto Leonardo Guarnotta, presidente del Tribunale di Palermo, intervenuto nel liceo linguistico 'Ninni Cassara'' di Palermo all'inaugurazione di un'aula della legalita'.
''Sembra che oggi l'unico problema della giustizia sia l'applicazione di un Ddl che congeli i processi nei confronti delle piu' alte cariche dello Stato - ha aggiunto Guarnotta -. Oggi e' in cammino un Ddl che rende il principio di obbligatorieta' dell'azione penale discrezionale, sottoponendo il pm alle dipendenze dell'Esecutivo. Questo principio e' il contrario di quanto fu stabilito dai nostri padri costituenti. Vorrei precisare che l'autonomia della magistratura non e' un privilegio garantito ai giudici, ma un principio volto a garantire l'uguaglianza dei cittadini davanti ai giudici''. ''E' in atto - conclude - una battaglia lacerante tra poteri dello Stato, che minaccia uno scontro istituzionale, occorre dare invece un segnale forte, di credere nei valori della giustizia ai quali i nostri colleghi si sono sempre attenuti e nei quali hanno sempre creduto''.
Lo scopo dell'aula della legalita', inaugurata a Palermo, e' di creare un luogo di confronto e riflessione dove imparare, in modo creativo, il rispetto delle regole. L'iniziativa e' stata realizzata dai docenti e dai ragazzi dell'istituto. ''Vorremmo fosse uno spazio trasversale a tutte le discipline e aperto a tutti - spiega Daniela Crimi', dirigente scolastico del Cassara' -. Sono stati i ragazzi a pulire l'aula, dipingerla con murales, scegliere frasi e disegni con i quali abbellirla''. Alla manifestazione hanno partecipato il presidente del Tribunale, Leonardo Guarnotta; Maria Falcone, presidente della fondazione 'Giovanni e Francesca Falcone'.
Quest'ultima ha ricordato agli studenti il clima di ostilita' in cui lavoro' il fratello Giovanni, il rapporto che ebbe con Ninni Cassara' ed i giorni delle stragi del '92. ''Quando Giovanni arrivo' a Palermo - ha detto la Falcone - un magistrato gli chiese: 'ma tu credi davvero che la mafia esiste?'. Il vostro istituto e' intitolato a Ninni Cassara', io ricordo ancora con molto turbamento lo stato d'animo di Giovanni, di ritorno da viale Croce Rossa, il luogo in cui Cassara' venne ucciso nel 1985. Giovanni quel giorno mi disse: 'Ho dovuto mettere i piedi nel sangue di un amico'. La mia disperazione, da cittadina, fu ancora piu' devastante dopo la strage via D'Amelio. Ricordo che Paolo Borsellino, a pochi giorni dalla propria morte, mi confido' di essere sul punto di scoprire cose da far impallidire Tangentopoli''.
''Adesso spero che le vostre idee - ha concluso Maria Falcone, rivolgendosi ai ragazzi - camminino davvero sulle vostre gambe per liberare l'Italia dalla criminalita'organizzata''. ''Fino alla fine degli anni '70 anche i rappresentanti delle istituzioni dicevano che la mafia era solo un'invenzione giornalistica - ha ripreso Guarnotta, rivolgendosi ai ragazzi -. Io ho portato con me una copia della Costituzione italiana da leggere ai ragazzi, perche' credo che, se non si inculcano questi valori, non saranno futuri cittadini ma sudditi. Se non si fa questo e' come far morire i magistrati una seconda volta''. (ANSA)

Tratto da:
ansa.it


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