30 marzo 2011
Per anni avevo pubblicamente auspicato che cessasse l’impunità goduta dal mafioso Rosario Pio Cattafi e che cessassero le ragioni che avevano garantito quell’impunità. Il sequestro dei beni, provento di attività mafiosa, eseguito stamattina in danno di Cattafi dalla D.d.a. di Messina rappresenta la certificazione che quell’impunità si appresta a diventare un relitto di un torbido passato.
Come già fatto in passato, oggi pubblicamente auspico che finalmente la D.d.a. di Messina si decida ad esercitare l’azione penale nei confronti di Cattafi quale elemento di vertice della mafia barcellonese, essendo ormai da anni esistenti i necessari presupposti probatori.Per anni avevo pubblicamente auspicato che cessasse l’impunità goduta dal mafioso Rosario Pio Cattafi e che cessassero le ragioni che avevano garantito quell’impunità. Il sequestro dei beni, provento di attività mafiosa, eseguito stamattina in danno di Cattafi dalla D.d.a. di Messina rappresenta la certificazione che quell’impunità si appresta a diventare un relitto di un torbido passato.
Sono certa che dal percorso che si è avviato stamattina giungerà anche la spinta definitiva per illuminare in modo completo il contesto di alta mafia e di deviazioni istituzionali che hanno fatto da scenario e causale all’omicidio di mio padre. Di quel contesto, indubitabilmente, Cattafi, vero e proprio anello di congiunzione fra mafia e apparati istituzionali deviati, è stato fino ad oggi uno dei perni.
Tratto da: soniaalfano.it
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