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Possibili infiltrazioni in previsione dell'Expo |
La "consolidata presenza" in alcune aree lombarde di "sodali di storiche famiglie di 'ndrangheta" ha "influenzato la vita economica, sociale e politica di quei luoghi". E' quanto rileva la relazione al Parlamento della Dia (Direzione investigativa antimafia), relativa al primo semestre 2010.
La relazione sottolinea il "coinvolgimento di alcuni personaggi, rappresentati da pubblici amministratori locali e tecnici del settore che, mantenendo fede ad impegni assunti con talune significative componenti, organicamente inserite nelle cosche, hanno agevolato l'assegnazione di appalti ed assestato oblique vicende amministrative".
Serve un "razionale programma di prevenzione" che consenta di bloccare le possibili infiltrazioni della 'Ndrangheta "in previsione delle opere previste per l'Expo 2015". Lo scrive la Direzione investigativa antimafia nella relazione relativa al primo semestre del 2010, auspicando che l'azione dello Stato "coinvolga non solo le autorita' istituzionalmente deputate alla vigilanza, ma anche tutti i soggetti a vario titolo coinvolti" e "consenta di individuare per tempo eventuali criticita"'.Il cosiddetto 'ciclo degli inerti', la cantieristica e la logistica collegata, la manodopera e le bonifiche ambientali "costituiscono i settori - scrive la Dia - maggiormente esposti al rischio di infiltrazione dell'intero indotto che si muove attorno alle grandi opere, agli appalti pubblici e privati".
Ma c'e' di piu': secondo la Dia, infatti, il "condizionamento ambientale" delle cosche su parte dell'economia lombarda, va inteso come "partecipazione ormai pacificamente accettata di societa' riconducibili ai cartelli calabresi a determinati segmenti, in espansione, del settore edile, sia pubblico che privato".
LINK:
http://www.rainews24.rai.it/it/news.php?newsid=147466
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