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giovedì 9 dicembre 2010

Ciancimino a prefetto Palermo: ''Mia sicurezza non dipenda da miei errori''

9 dicembre 2010
Palermo.
Lettera aperta di Massimo Ciancimino al Prefetto di Palermo, Giuseppe Caruso, che nei giorni scorsi ha proposto la rimozione della scorta per il supertestimone che sta raccontando ai magistrati i retroscena della cosiddetta trattativa tra lo Stato e Cosa nostra. Una proposta arrivata dopo la notizia della 'fuga solitarià di Ciancimino da Bologna a Verona, senza avvertire gli agenti della scorta. Ciancimino è stato intercettato dalla Procura di Reggio Calabria durante un incontro con un commercialista ritenuto vicino alla 'ndrangheta. Massimo Ciancimino si scusa con il Prefetto e si dice «dispiaciuto» per non avere avvertito la scorta del suo spostamento da Bologna a Verona, ma nello stesso tempo parla della «opportunità di tutelare» la sua sicurezza, soprattutto dopo le numerose minacce ricevute, l'ultima delle quali una pistola carica ritrovata dalla scorta nella sua abitazione di Palermo. «Illustrissimo Signor Prefetto - scrive Ciancimino - Ritengo che la mia sicurezza non debba dipendere da dubbi e da comportamenti sicuramente sbagliati, ma tutti ancora da accertare. Per persone come me non sono concessi nè sconti nè errori». E ricorda «il fattore per il quale attente forze dell'ordine abbiano valutato l'opportunità di tutelare la mia sicurezza viste le innumerevoli, e per quanto mi riguarda vane, minacce intente a minare la serenità mia e della mia famiglia al fine di interrompere la mia collaborazione con varie procure». «Qualora ritenga terminati i motivi per i quali la misura della scorta sia stata adottata nei miei confronti - scrive ancora Ciancimino - credo opportuno, a prescindere da quelle che saranno le risultanze investigative della Procura di Reggio Calabria, ed alla quale risponderò nelle sedi adeguate, di voler valutare la revoca della stessa e fare presente che non ritengo la scorta nè uno status nè una condizione premiale, ma risponde solo a criteri dell'attuale sicurezza sulla persona». Infine Ciancimino ribadisce che l'assegnazione della scorta non deve dipndere «dai comportamenti sbagliati, di cui mi scuso con tutte le autorità competenti».

Adnkronos


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