11 dicembre 2010
Bruxelles. «Mi aspetto di presentare entro il 2011, una proposta per rafforzare il quadro legale europeo per la confisca dei beni criminali».
Con queste parole la Commissaria europea per la Giustizia, Cecilia Malmstrom, ha annunciato l'intenzione della Ue di preparare una direttiva per coordinare a livello europeo il meccanismo di sequestro dei beni mafiosi. La commissaria lo ha annunciato in un videomessaggio presentato durante la conferenza sulla lotta alla criminalità organizzata e alla corruzione organizzata al Parlamento europeo da Flare (Freedom Legality And Rights in Europe, emanazione internazionale dell'associazione Libera di Don Ciotti).
«La criminalità organizzata è intollerabile in una Unione europea costruita sul rispetto dei diritti umani e della legge - ha detto Malmstrom - Il crimine non deve essere un affare redditizio. Per questo per la Ue è una priorità sviluppare una politica moderna ed efficace per la confisca e recupero dei patrimoni criminali». Rispondendo indirettamente alle richieste in tal senso arrivate dallo stesso Don Ciotti e dai tanti relatori della conferenza, la commissaria ha osservato che «la confisca colpisce i gruppi criminali: si sa che i malviventi preferiscono passare anni in galera piuttosto che perdere i loro soldi». «Finora - ha aggiunto nel videomessaggio - le confische sono state modeste. Basti pensare che nel Regno Unito nel 2009 sono stati sequestrati beni per 185 milioni di euro, ma secondo studi del governo britannico i proventi criminali nel 2006 ammontavano a 18 miliardi di euro». Secondo la commissaria, la direttiva che vedrà la luce il prossimo anno «farà parte di una iniziativa più ambiziosa, diretta a proteggere l'economia legale e che comprenderà una serie di iniziative per combattere la corruzione e le frodi contro gli interessi finanziari dell'Unione». Inoltre la Ue ha intenzione di far sì che entro il 2014 tutti gli stati membri si siano dotati di autorità centralizzate per la gestione dei beni criminali confiscati e recuperati, attualmente presenti in 20 dei paesi della Ue.
ANSA
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