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martedì 7 dicembre 2010

Mafia: don Ciotti, a Bruxelles contro la corruzione


(ANSA) - L'AQUILA, 6 DIC - 'Saremo in massa a Bruxelles, giovedi' e venerdi' prossimi, per chiedere un
allargamento a tutto il territorio europeo della legislazione sulla confisca dei beni alla criminalita' organizzata'. Lo ha annunciato don Luigi Ciotti, fondatore dell'associazione antimafia 'Libera', in Abruzzo per una serie di incontri con la popolazione. La mobilitazione a cui partecipera' 'Libera' con migliaia di giovani e' promossa in occasione della giornata mondiale contro la corruzione. 'Sono passati i tempi - ha spiegato don Ciotti - in cui ci si poteva illudere che la mafia fosse solo un problema del sud Italia. La mafia e' un fenomeno che appartiene a tutte le regioni di questa Penisola'. 'Ad esempio - ha sottolineato - a Milano il problema mafia ha almeno cinquant'anni e nella provincia sono stati sequestrati gia' 650 beni differenti. A Torino - ha aggiunto - la citta' dove vivo, e' stato
ucciso il Procuratore, Bruno Caccia'. Parallelamente, Libera ha avviato una campagna di sensibilizzazione, attraverso l'utilizzo di cartoline, contro la corruzione. 'La Corte dei Conti - ha spiegato - ha valutato che ogni anno la corruzione sottrae qualcosa come 1000 euro pro-capite alla collettivita', una cifra enorme di 60 miliardi. Bisogna fare qualcosa'. (ANSA).

TERREMOTO: DON CIOTTI ANNUNCIA DOSSIER LIBERA SU LEGALITA'
(ANSA) - L'AQUILA, 6 DIC - Verra' distribuito da lunedi' prossimo a livello nazionale un dossier realizzato dall'associazione Libera che analizza la ricostruzione post-sisma dal punto di vista della legalita', mettendo in luce il rischio di ogni infiltrazione criminale. Lo ha annunciato don Luigi Ciotti, fondatore dell'associazione Libera, oggi in Abruzzo per vari incontri con la popolazione che culmineranno con la fiaccolatata di questo pomeriggio nella zona rossa, in ricordo delle vittime del sisma, a 20 mesi esatti dalla scossa. 'Si tratta di un lavoro molto serio - ha spiegato ai ragazzi delle scuole superiori - con documentazioni che dimostrano infiltrazioni e strutture criminose in questa terra meravigliosa'. 'In Abruzzo - ha detto ancora don Ciotti - le mafie c'erano prima e ci sono anche adesso: mi stupisco di chi si stupisce. Le mafie erano gia' presenti in aree come la Marsica, si pensi ai sequestri di Tagliacozzo, e quando abbiamo aperto la nostra sede dislocata hanno fatto pressione per non farci lavorare'. Per don Ciotti, 'l'assenza dei controlli e le deroghe dovute allo stato d'emergenza, hanno favorito l'azione di
organizzazioni criminali'.
 

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