Milano. Risultavano nullatenenti, ma poi riuscivano a pagare il mutuo acceso per comprare le loro case coi soldi, ovviamente non dichiarati, dei traffici illeciti
È questa una delle ragioni che, a quanto si è appreso, ha portato gli inquirenti della Dda di Milano a sequestrare, nell' ambito della inchiesta 'Infinito' che a luglio ha decapitato le cosche della 'ndrangheta tra Milano e Reggio Calabria, circa un ottantina di immobili, tra appartamenti, capannoni e aree edificabili, nella disponibilità di una quarantina di persone, tra cui molti boss. I sequestri, effettuati dalla Guardia di Finanza di Milano nell'ambito delle indagini coordinate dal 'pool' della Dda milanese (Ilda Boccassini, Paolo Storari, Alessandra Dolci) riguarderebbero anche alcuni immobili appartenenti a Pino Neri e Pasquale Zappia, che prima di finire in carcere nel maxi blitz del luglio scorso, hanno guidato la 'Provincia' lombarda, ovvero l'organo di vertice, una sorta di cupola, della 'ndrangheta in Lombardia. Le case, i box e i magazzini sequestrati in diverse province, per un valore di circa 15 milioni di euro, apparterrebbero in gran parte a una serie di boss arrestati nella maxioperazione.
ANSA
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