Palermo. È stata rigettata e dichiarata inammissibile la questione di legittimità costituzionale della normativa che limita i colloqui tra i boss al 41 bis e i loro legali introdotta dal cosiddetto pacchetto sicurezza. L'istanza di incostituzionalità è stata sollevata dal killer mafioso palermitano Salvino Madonia, condannato all'ergastolo anche per l'omicidio di Libero Grassi e indagato per il fallito attentato a Falcone all'Addaura. L'eccezione è stata presentata, ieri, dallo stesso boss al gip di Caltanissetta Lirio Conti. L'udienza era stata fissata per l'effettuazione dell'incidente probatorio in cui si sarebbero dovuti sentire i periti del giudice sulle comparazioni del dna trovato su alcuni oggetti - mute da sub e maschera - sequestrati sulla scogliera su cui venne piazzato il tritolo usato per l'attentato e quello degli indagati: lo stesso Madonia, Angelo Fontana, Gaetano Scotto e Raffaele e Angelo Galatolo. L'udienza è stata rinviata al 25 gennaio perchè i periti hanno chiesto una proroga. All'istanza di Madonia si è opposto il pm della dda Nicolò Marino, titolare delle indagini, che ha eccepito l'irrilevanza della questione nel procedimento. Il gip ha accolto l'opposizione della procura dichiarando l'istanza infondata in quanto il boss è al 41 bis su disposizione di autorità giudiziarie diverse da quelle di Caltanissetta.
ANSA
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