12 dicembre 2010
Roma. «Stiamo tentando di dare una risposta a tante 'leggende metropolitane' che ci sono su Via D'Amelio, provando a metterle definitivamente da parte, per concentrarci sui veri punti nodali delle indagini, ancora insoluti». A parlare è il procuratore aggiunto di Caltanissetta, Domenico Gozzo, in un'intervista a La Stampa sul filone di indagine volto a verificare se il giudice Paolo Borsellino fu vittima di un attentato perchè si opponeva alla trattativa tra il Ros dei Carabinieri e Vito Ciancimino. «Noi riteniamo - prosegue il procuratore - la nostra competenza sulle indagini per la cosiddetta trattativa proprio su questo presupposto». Per fare luce, dopo venti anni, su chi furono i mandanti esterni della strage di Via D'Amelio, «le Procure di Caltanissetta e Firenze stanno lavorando a varie ipotesi». «Certo, a venti anni dai fatti - aggiunge Gozzo - questo è l'ultimo treno per l'accertamento della verità. Per questo invitiamo tutti quelli che sanno anche parti inifinitesimali di quanto accadde in quegli anni, di presentarsi da noi o a Firenze e rivelare quanto a loro conoscenza».
ANSA
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