10 gennaio 2011
“Va be vi do una mano speriamo che si fermi tutto…..” Con queste parola Santino Di Matteo ha chiuso il suo intervento a Persone al TG3.
Si riferiva al tempo in cui decise di collaborare.
Non ha dato per niente una mano Santino di Matteo al processo per le stragi del 1993, quando è venuto in aula Firenze si è avvalso della facoltà di non rispondere.
Suo figlio Giuseppe era stato ucciso da poco è vero e lui voleva vendicarsi contro Giovanni Brusca, e Gaspare Spatuzza, ma i nostri di figli avevano diritto alla giustizia completa come il Suo, la smetta quindi di fare la star ai TG compiacenti, Santino Di Matteo.
Vada in Tribunale il collaboratore a metà e racconti tutto quello che sa sulle stragi del 1993, solo allora crederemo che i suoi show televisivi altro non servano se non per screditare Giovanni Busca e Gaspare Spatuzza, i quali devono ancora raccontarci molto sulle stragi del 1993, tutto verbalizzato ma da ripetere in una aula di giustizia senza trasversalità inquinanti.
I mafiosi sono tutti uguali e Santino di Matteo non è meglio degli altri.
Quando collaborano con la giustizia però i “pentiti” vanno fatti verbalizzare e poi portati in Tribunale davanti ad una Corte a ripetere ciò che hanno detto ai magistrati, e se si avvalgono della facoltà di non rispondere come Santino di Matteo sono sicuramente peggio degli altri.
Giovanna Maggiani Chelli
Presidente
Associazione tra i familiari delle vittime della strage di via dei Georgofili
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