13 gennaio 2011
Firenze. Udienza gravosa e pesante per le vittime della strage di via dei Georgofili questa mattina nell’aula bunker di Firenze.
Tutta l’angoscia che nasce dalla mancanza di un perché sulla strage di via dei Georgofili si è rinnovata attraverso le deposizioni di collaboratori di giustizia e testimoni oggi da 197 bis, in passato collaboratori di giustizia.
Informatissimi sulla mafia fino al 1992 Drago, Di Filippo e Ganci, digiuni in assoluto sulle stragi del 1993.
Quel Calogero Ganci figlio di Raffaele Ganci uno dei capi storici di Cosa nostra, che passò confidenza a Cancemi Salvatore, si domanda lui stesso cosa furono le stragi del 1993, non se le spiega.
Un copione atroce che corre ancora una volta sotto i nostri sguardi attoniti e increduli.
Dopo 17 anni si gioca ancora al gatto con il topo, è vero che siamo alle prime battute, è vero che ognuno deve fare la propria parte e soprattutto il proprio lavoro, ma è altrettanto vero che il rospo da ingoiare per mancanza di verità un po’ per giorno, è tutto nostro, e per questo non apprezziamo l’aria che tira intorno a noi.
Cordiali saluti
Giovanna Maggiani Chelli Presidente
Associazione tra i familiari delle vittime della strage di via dei Georgofili
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