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sabato 29 gennaio 2011

Di Matteo: ''Da politica attacco violento, scomposto e sistemico''

29 gennaio 2011
Palermo.
«Negli ultimi anni non c'è stata una guerra reciproca tra la magistratura e la politica, c'è stato un attacco violento, scomposto, continuo, sistematico da parte di settori autorevolissimi della politica nei confronti della magistratura». Lo ha detto Antonino Di Matteo, pm della Dda di Palermo e presidente distrettuale dell'Anm di Palermo, a margine dell'inaugurazione dell'anno giudiziario. Secondo Di Matteo «evidentemente della magistratura non si sopporta l'opera di controllo della legalità. C'è stata e c'è una guerra unilaterale alla quale noi comunque resisteremo aggrappandoci ai valori costituzionali sui quali abbiamo giurato, primo fra tutti il principio di uguaglianza per tutti».

Adnkronos

Di Matteo: ''Prospettazioni di complotto sono mistificazioni''

29 gennaio 2011
Palermo.
«I magistrati hanno il dovere di agire e i pm di esercitare l'azione penale e i giudici di condannare qualsiasi cittadino nei cui confronti si è raggiunta una soglia probatoria tale da pretendere un processo o da emettere una sentenza di condanna. Questa è la verità, le altre prospettazioni diverse di complotto nei confronti dei politici sono delle mistificazioni che vogliono far credere quello che non è». Il presidente dell'Anm distrettuale di Palermo, Antonino Di Matteo, replica così alle accuse del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi alla magistratura, in particolare sul caso Ruby. Secondo il magistrato che coordina numerose inchieste delicate della Dda di Palermo, le mistificazioni «sono finalizzate all'esercizio di un potere senza limiti e contrappesi, un potere che non è compatibile se esercitato senza limiti e contrappesi da parte delle istituzioni di garanzia, in primo luogo della magistratura, con lo spirito della nostra Costituzione».

Adnkronos

Di Matteo: ''Riforma farebbe diventare magistrati organo dell'esecutivo''

29 gennaio 2011
Palermo.
«I magistrati sono molto preoccupati per gli attacchi all'autonomia e all'indipendenza della magistratura, sono anche preoccupati per alcuni progetti di riforma che rischierebbero di far diventare il pubblico ministero sostanzialmente un organo dell'esecutivo e di fargli perdere l'indipendenza. Ma i magistrati non sono preoccupati perchè vogliono preservare un privilegio di casta, bensì sono preoccupati per i cittadini e con i cittadini». Lo ha detto il presidente dell'Anm distrettuale di Palermo, Antonino Di Matteo, parlando, a margine dell'inaugurazione dell'anno giudiziario, dell'annunciata riforma della giustizia. «Un pubblico ministero che perdesse la sua autonomia e indipendenza rispetto alla classe politica farebbe venire meno le garanzie di serenità e di giudizio -ha proseguito ancora il pm Di Matteo- e di effettivo controllo di legalità nei confronti di qualsiasi cittadino italiano. Ecco perchè siamo molto preoccupati di alcune delle riforme in cantiere».

Adnkronos



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