14 gennaio 2011
Palermo. Hanno accertato sostanzialmente l'autenticità dei documenti prodotti da Massimo Ciancimino i periti della Scientifica chiamati a pronunciarsi sulla datazione e sulla paternità delle carte che sarebbero state scritte dal padre del teste della trattativa, l'ex sindaco di Palermo, Vito, sul caso De Mauro. I documenti - tre post it, tre fogli scritti al computer e alcuni appunti manoscritti su due giornali - sono stati depositati agli atti nel processo per l'omicidio del cronista Mauro De Mauro che vede imputato il boss Totò Riina. Nelle carte l'ex sindaco scriveva sostanzialmente che il procuratore di Palermo Scaglione fu ucciso perchè indagava sul delitto De Mauro e che sia il magistrato che il giornalista sarebbero stati eliminati «dai paesani»: espressione che, secondo gli inquirenti indicava i corleonesi di Totò Riina. Ciancimino, infatti, era originario di Corleone. I due periti della scientifica di Roma hanno sostenuto che la carta utilizzata per i post it e per i fogli scritti al computer è databile tra l'83 e il 90. Quanto agli appunti scritti a mano sui giornali gli esperti non hanno dubbi sulla riconducibilità a Ciancimino, mentre i caratteri presenti sui post it non sono sufficienti per una attribuzione certa. Al termine dell'udienza il pm Sergio De Montis, oltre a chiedere l'esame del nuovo pentito Rosario Naimo, che racconta particolari inediti sull'omicidio, ha chiesto la produzione di una sentenza definitiva a carico di Riina di alcuni documenti della Commissione nazionale antimafia.
ANSA
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