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giovedì 20 gennaio 2011

Talpe Dda: se confermata pena Cuffaro in carcere



20 gennaio 2011
Palermo.
Se domani la Corte di Cassazione confermasse la condanna per favoreggiamento aggravato dall'avere agevolato la mafia e violazione di segreti d'ufficio, emessa, in appello, a Palermo, a carico del senatore dei Popolari Italia Salvatore Cuffaro, il parlamentare finirebbe in carcere. L'aggravante mafiosa impedisce, infatti, l'applicazione delle misure alternative alla detenzione. Nel caso di conferma, dunque, la Corte d'Appello di Palermo, che cura l'esecuzione della pena, appresa la definitività del verdetto, emetterebbe l'ordine di carcerazione a carico del senatore. La sentenza d'appello, eventualmente passata in giudicato, che prevedeva anche l'interdizione dai pubblici uffici, verrebbe, poi, comunicata, al Senato che dovrebbe dichiarare la decadenza di Cuffaro dalla carica. Ma la conferma del verdetto è solo una delle possibili decisioni della Suprema Corte che potrebbe anche anche annullare con rinvio o annullare senza rinvio. Nel caso di annullamento con rinvio i giudici imporrebbero un nuovo processo di appello, stabilendo un principio al quale il collegio di secondo grado dovrebbe attenersi. Ad esempio, gli Ermellini potrebbero non ritenere sussistente l'aggravante mafiosa o indicare la necessità di rideterminare la pena, lasciando invariate le accuse. Comunque, però, la sentenza riformata non sarebbe definitiva, in quanto dovrebbe essere celebrato un nuovo giudizio di secondo grado: quindi Cuffaro resterebbe libero. Nella terza ipotesi, infine, la Cassazione potrebbe annullare la sentenza d'appello senza rinvio, assolvendo l'imputato, o decidendo difformemente dalla corte d'appello sia sulle imputazioni, che sulla pena, ma non ritenendo necessario un nuovo processo. In questo caso, però, a differenza di quello dell'annullamento con rinvio, il verdetto sarebbe definitivo, quindi esecutivo: pertanto in caso di assoluzione la vicenda sarebbe chiusa, mentre in caso di condanna l'arresto sarebbe subordinato al mantenimento dell'aggravante mafiosa. Resta da considerare infine che l'esclusione dell'aggravante cosiddetta dell'articolo 7 potrebbe comportare la prescrizione di una serie di reati contestati a Cuffaro.

ANSA



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