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mercoledì 9 febbraio 2011

Aggravante terroristica contestata da procura Caltanissetta a 007

9 febbraio 2011
Palermo.
Per la prima volta nelle inchieste sugli attentati del '92, i pm di Caltanissetta contestano ad un uomo degli apparati investigativi l'accusa di concorso in strage con finalità terroristica. L'indagato è un ex agente del Sisde, chiamato in causa - sia pure in modo dubitativo - dal neo-pentito Gaspare Spatuzza e dal teste Massimo Ciancimino. Il primo colloca, tra molte incertezze, lo 007 sul set della preparazione dell'autobomba di via D'Amelio. Il secondo lo dipinge come una sorta di braccio destro del «signor Franco». I pm Nico Gozzo e Nicolò Marino, coordinati dal procuratore nisseno Sergio Lari, stanno valutando la possibilità di estendere l'aggravante terroristica a tutti gli indagati della nuova inchiesta sulla strage siciliana. Lo rivela, nel primo numero in edicola domani, il nuovo mensile «I quaderni de L'Ora», edito dalla cooperativa «Micromedia». La rivista, 164 pagine di approfondimento sui temi della giudiziaria, della politica, dell'economia e della cultura, che già dalla prossima primavera avrà diffusione nazionale, è diretta da tre ex redattori de «L'Ora» di Palermo: Vittorio Corradino, Giuseppe Lo Bianco e Sandra Rizza, che hanno riunito attorno al nuovo progetto editoriale gran parte del vecchio collettivo di lavoro del glorioso quotidiano antimafia . Il mensile si avvale della collaborazione di un comitato dei garanti, formato da Antonio Ingroia (procuratore aggiunto di Palermo), Emma Dante (autrice e regista teatrale), Vincenzo Provenzano (docente di economia presso l'Università di Palermo), Antonella Monastra (medico, operatrice culturale e consigliere comunale di «Un'altra storia» a Palermo).
 L'inchiesta di apertura del primo numero del giornale, un dossier di oltre 50 pagine che ospita interventi dei magistrati Antonio Ingroia, Roberto Scarpinato e di Marco Travaglio, è dedicata al tema della ragion di stato e della sua compatibilità con le ragioni di giustizia in Italia, anche in relazione alle inchieste sulla stagione stragista del biennio '92-93. Il titolo è: «STragion di Stato». Nonostante le quattro sentenze della Cassazione che attestano come dietro Capaci e via D'Amelio ci sia Cosa nostra, per «I quaderni de L'Ora», oggi la procura nissena apre a sorpresa «l'ipotesi di una stagione di sangue di matrice terroristica, e dunque squisitamente politica, pianificata anche da pezzi dello Stato». «Si ripropone, dunque, lo stesso scenario consacrato dal bollo della Suprema Corte per le stragi del'93 di Firenze, Milano e Roma: »Un' unica strategia della tensione, avviata nell'autunno del '91 e conclusa nel febbraio del '94 con l'arresto dei fratelli Graviano, per sovvertire il quadro politico italiano«.

Adnkronos


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