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martedì 15 febbraio 2011

MAFIA: SGOMINATO CLAN, 18 ARRESTI TRA CATANIA, MILANO E LE MARCHE

Diciotto presunti appartenenti ad un clan mafioso di Bronte (Catania), ritenuto organico alla cosca Santapaola-Ercolano, sono stati arrestati dai carabinieri del Comando provinciale di Catania. I militari dell'Arma hanno eseguito 15 ordinanze di custodia cautelare in carcere e tre agli arresti domiciliari, emesse dal Gip del Tribunale etneo, ipotizzando i reati di associazione mafiosa, estorsioni e traffico di sostanze stupefacenti. I provvedimenti sono stati eseguiti in due paesi del catanese, a Bronte e Paterno', ma anche nell'hinterland milanese e nelle Marche, con la collaborazione dei carabinieri del luogo. L'operazione, denominata 'Gatto selvaggio', e' frutto d'indagini della Compagnia dei carabinieri di Randazzo, coordinate dalla Dda della Procura di Catania.
I NOMI DEGLI ARRESTATI DAI CARABINIERI
Gli arrestati condotti in carcere, nell'ambito dell'operazione 'Gatto selvaggio', sono 15: Gabriele Bellitto Grillo, 45 anni, residente a Pesaro; Emanuele Bonfiglio, 30; Giovanni Capace , 21; Benedetto Fazio, 48; Irene Lanzafame, 49, residente a Pesaro; Giuseppe Longhitano, 40; Eduardo Pappalardo, 23; Antonino Prisco, 21; Claudio Reale, 40; Antonino Russo, 23; Sebastiano Russo, 48; Vincenzo Sciacca, 49; AntoninoTriscari, 33; Giuseppe Uccellatore, 27; Fabio Vicario, 24. A tre degli indagati sono stati concessi i domiciliari: si tratta di Nunzio Galvagno, 27 anni, residente aVizzolo Predabissi (Milano); Davide Gambino, 24; Luca Lo Foco, 44, residente a San Giuliano Milanese.
CLAN IN CONTRAPPOSIZIONE ALLE PENDICI DELL'ETNA
La forte contrapposizione dei clan, per la gestione degli affari illeciti a Bronte, paese alle pendici dell'Etna famoso per la produzione di pistacchio, e' al centro dell'inchiesta della Dda di Catania. Le cosche rivali sono guidate da Francesco Montagno Bozzone, da una parte, e da Francesco Catania, legato a Cosa nostra di Catania tramite un accordo con la 'famiglia' Ercolano-Santapaola, dall'altra. La rivalita' tra i due gruppi e' culminata, il 22 febbraio 2007, con il tentativo di omicidio, il terzo in pochi anni, di Montagno Bozzone: l'agguato avvenne pochi giorni dopo la sua scarcerazione e, secondo l'accusa, sarebbe stato proprio il clan rivale ad organizzarlo per vendicare l'uccisione di un affiliato, legato a vincoli di parentela con esponenti emergenti della cosca. Le indagini dei carabinieri avrebbero permesso di individuare la gestione dello spaccio di droga nella zona, con le sostanze stupefacenti acquistate prevalentemente in Toscana, vicino Firenze, ed in Lombardia, nel milanese. Accertati anche episodi di estorsioni. L'inchiesta e' stata coordinata dal procuratore capo Vincenzo D'Agata, dall'aggiunto Carmelo Zuccaro, dai sostituti della Dda etnea Antonino Fanara e Iole Boscarino. (ANSA).

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