9 febbraio 2011
Firenze. «La mia storia nasce soprattutto per via D'Amelio, per una storia di pentimento: ci sono persone condannate all'ergastolo e sono innocenti, io purtroppo non posso restituire la vita a quelli morti, ma sono qui per la vita di queste persone». Lo ha detto stamane il pentito Gaspare Spatuzza, all'udienza del processo sulle stragi del '93, rispondendo alle domande dell'avvocato Luca Cianferoni, difensore di Francesco Tagliavia, unico imputato, sui rapporti con i servizi segreti e sui motivi della sua collaborazione. Spatuzza parla dell'attentato di via D'Amelio definendo la questione «delicatissima». «Da anni si parla dell'agenda rossa, l'ha presa qualcuno. Da anni si parla del fatto che sul Monte Pellegrino c'era una sede dei servizi segreti».
ANSA
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