9 febbraio 2011
Firenze. «Sicuramente hanno capito» la scelta di collaborare, i Graviano, «ma io rappresento un nemico per Cosa Nostra.
Io sono un collaboratore, che è un rinnegato, un nemico per Cosa Nostra». Lo ha detto il pentito Gaspare Spatuzza, oggi nel corso di un'udienza del processo per le stragi del '93, rispondendo ad una domanda del presidente della corte d'assise Nicola Pisano se Spatuzza ritiene che «i Graviano gli portino rancore». Spatuzza, parlando ancora del rapporto con i Graviano, ha aggiunto di aver «scritto una bellissima lettera» a Giuseppe Graviano. «Anche se li contesto e non li condivido - ha aggiunto Spatuzza - i Graviano rimangono miei fratelli, sia cristianamente, ma anche per la grandissima amicizia che c'è sempre stata con loro». All'aula bunker di Firenze è la seconda udienza in cui Spatuzza è chiamato a deporre come testimone. Stamani ha iniziato rispondendo a domande dei difensori dell'unico imputato del processo, il boss Francesco Tagliavia.
ANSA
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