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martedì 8 marzo 2011

Processo Di Matteo: pentito Grigoli ha chiesto di stringere mano a Spatuzza



8 marzo 2011
Roma.
È cominciata con uno scambio di battute tra i pentiti Salvatore Grigoli e Gaspare Spatuzza l'udienza del processo per l'omicidio del piccolo Giuseppe Di Matteo, il figlio del collaboratore di giustizia rapito e ucciso dalla mafia. I due pentiti vengono messi a confronto, davanti alla Corte d'assise di Palermo in trasferta nel bunker di Rebibbia, per chiarire alcune divergenze nella ricostruzione del rapimento del bambino. Il confronto è stato anticipato dalla Corte d'assise rispetto a quello tra Spatuzza e il capomafia Giuseppe Graviano che si terrà appena concluse le deposizioni dei due pentiti. Grigoli ha chiesto alla Corte d'assise di poter stringere la mano a Spatuzza. I due, legati un tempo da una forte amicizia, sono fianco a fianco coperti da un paravento. «I miei sentimenti, quando ho saputo le tue scelte - ha detto Grigoli che ha cominciato a collaborare con la giustizia molto prima di Spatuzza -, sono cambiati». Il presidente della Corte ha chiesto ai due collaboratori di chiarire quali fossero i motivi della loro sopravvenuta inimicizia. «Nel nostro contesto criminale - ha risposto Spatuzza - siamo circondati dall'odio. Si parla di fratellanza in Cosa nostra, ma non è vero. Infatti io lo volevo uccidere».
Due sono gli argomenti sui quali i racconti dei pentiti erano divergenti: uno è relativo alla presenza di Francesco Giuliano, uno dei presunti sequestratori del bambino, al momento del rapimento. Mentre Grigoli aveva detto che Giuliano attendeva in macchina mentre il commando di Cosa Nostra, travestito da poliziotti, prelevava Di Matteo dal maneggio di Altofonte (PA), Spatuzza ha sostenuto che l'imputato era con lui quando avvicinarono la vittima. Il secondo aspetto in cui le due versioni non coincidono è relativo alle tappe seguite dal commando dopo il rapimento. Per Spatuzza, dopo il sequestro, i mafiosi si sono recati immediatamente in un magazzino di Misilmeri (PA), dove li aspettava il Fiorino su cui poi il bimbo venne caricato; mentre per Grigoli i rapitori prima di andare a Misilmeri si sarebbero recati in un villino dove, mesi prima, il boss Giuseppe Graviano gli aveva dato ordine di sequestrare il bambino. Sul primo punto Grigoli ha ammesso che, possibilmente, la versione esatta è quella di Spatuzza. «Anche io, inizialmente - ha spiegato - avevo dato quella versione, allora avevo ricordi più freschi. Quindi probabilmente ha ragione Spatuzza». Anche sul secondo aspetto le divergenze si sono composte. «Spatuzza ricorda meglio - ha detto Grigoli - anche perchè lui per questo questo processo ha fatto mente locale e si è preparato».

ANSA



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