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martedì 23 novembre 2010

Fazio-Saviano, arriva la replica di Maroni "Lotta alle mafie è arrestare i latitanti"


La terza puntata di Veni via con me. I tagli alla cultura, poi il monologo dello scrittore sui rifiuti: "Il Nord sversa al Sud". Il ministro dell'Interno difende i successi del governo. E torna a polemizzare: "Perchè tirare in ballo la Lega?". La lista commovente della sorella di Stefano Cucchi. E quella di Renzo Piano su "cosa vuol dire fare" . Irresistibile ritorno di Corrado Guzzanti, poi Bonino e Camusso

ROMA - Come Bersani, come Fini, arriva anche la "lista" di Roberto Maroni. Dopo le polemiche sulla 'ndrangheta, dopo il monologo di Saviano , dopo lo scontro tra lo scrittore di "Gomorra" e la Lega, il ministro dell'Interno è di scena a "Vieni via con me". E' il diritto di replica che lo stesso titolare dell'Interno ha chiesto con forza. E più che una "lista" è un mini-comizio, nel quale elenca tutto ciò che ha fatto il governo e il suo ministero per combattere le mafie.  

"Le mafie si combattono arrestando i latitanti, sequestrando i patrimoni, contrastando la penetrazione nel tessuto economico", dice. "L'ultimo che abbiamo catturato è stato Iovine. Mancano Michele Zagaria e Matteo Messina Denaro, ma il cerchio si stringe attorno a loro. "E da oltre due anni colpiamo la criminalità organizzata al cuore del suo patrimonio economico".

Nel finale arriva anche un riferimento diretto e polemico nei confronti di Saviano: "La 'ndrangheta inteloquisce
con la Lega?. Affermazione falsa e offensiva per i tanti che come me contrastano da sempre ogni forma di illegalità, ed è soprattutto  smentita dalle recenti operazioni fatte in lombardia contro la 'ndrangheta, che hanno portato al coinvolgimento e persino all'arresto di esponenti politici di altri partiti ma non della Lega. Mi chiedo allora perché indicare proprio e solo la Lega?".

Poi, parlando in diretta con Fazio, difende ancora le ragioni della polemica. "Non è stato detto che le mafie cercano di interloquire, ma che inteloquiscono con il Carroccio. E' cosa diversa". Il conduttore ci scherza su, e dice che anche lui vuole il diritto di replica, "magari tre giorni al ministero degli Interni al posto suo".

La serata. L'inizio della trasmissione, in attesa del clou col ministro degli Interni, è dedicato ai tagli alla cultura. Dopo la lista-incipt di Fabio Fazio ("I desideri impossibili", tra i quali mai più firme contro Roberto Saviano), un testo di Camilleri letto da Nicola Zingaretti. "Perché la cultura non è vero che non fa mangiare". Subito dopo, un altro testo, esilarante, sui vantaggi della vecchiaia. La firma è quella prestigiosa di Carlo Fruttero.

Alle 21.19 tocca a Saviano. Nel suo monologo si parla di ecomafie. Una montagna, quella dei rifiuti illegali gestiti dalle organizzazioni criminali, "che sarebbe la più alta del mondo". Per lo scrittore di Gomorra è dunque la serata della "monnezza", dell'emergenza spazzatura a Napoli. "Le discariche sono piene, ma perché? - si chiede Saviano -. Si riempiono perché la Campania è la pattumiera dei rifiuti del Nord. E l'emergenza continua è il frutto del traffico dei rifiuti, che vale per le organizzazioni criminali miliardi di euro".

Lo scrittore di Gomorra parla di responsabilità politica. "Centrodestra e centrosinistra hanno cercato di risolvere il problema, tutti con esito drammatico: Antonio Rastrelli, Antonio Bassolino, Corrado Catenacci, Gianni De Gennaro, Guido Bertolaso, tutti, con responsabilità diverse, hanno fallito". E descrive il meccanismo criminale che conduce i rifiuti, anche e soprattutto quelli tossici, dal Nord al Sud del Paese. Operazione gestita dalla camorra e dalle ecomafie. Che riescono addirittura a "vendere", sotto forma di fertilizzante, quei materiali. "Guadagno, sul guadagno". E sul traffico, attacca Saviano, "guadagnano tutti, anche la politica".

Così, conclude,  "quando ascoltiamo le risposte dei politici del Nord che dicono 'non vogliamo la vostra spazzatura, sono problemi di Napoli', in realtà non è così: la spazzatura  di Napoli è di tutti, il Paese è unito, ragionare così è da codardi, miopi e in malafede".

Prima e dopo l'intervento di Maroni, due momenti toccanti. La liste delle vittime della strage di Piazza della Loggia, che tuttora non ha colpevoli, e la "lista" della sorella di Stefano Cucchi, che ricorda in diretta le cose più belle della vita di suo fratello, morto dopo una incredibile e ancora non del tutto chiarito arresto per detenzione di stupefacenti.  "Il suo sorriso - ha detto Ilaria Cucchi -, quando da bambino correva incontro a nostro padre di ritorno dal lavoro", "la sua dolcezza, quando non riuscivo a dormire perchè avevo paura del buio e lui mi rassicurava"; "la sua allegria contagiosa, che ti tirava su di morale e riusciva sempre a strapparti un sorriso"; "la sua generosità, nell'aiutare sempre gli altri come poteva"; "il suo amore, grande, per la vita, che non avrebbe voluto lasciar andare".

Si parla anche di immigrazione, con Ivano Fossati canta da solo sul palcoscenico "Mio fratello che gaurdi il mondo", e di cosa vuol dire "fare", con la lista dell'architetto Renzo Piano.

22.29, è uno dei momenti più attesi, quello con Corrado Guzzanti. Satira a tutto campo, da Berlusconi e Bossi, dal Pd a Masi. Battute rapidisssime, classiche freddure, ma dal sapore irresistibile se applicate all'attualità politica. Qualche esempio. "Berlusconi corrompe dei senatori: 'mi hanno detto che erano maggiorenni'". "Le scuole non hanno la carta igienica, la Gelmini invita i genitori a mandare i figli a scuola già defecati". "Anche Bossi chiama in questura, ma hanno capito solo Mu-ba-rak". Il Pd è il primo partito al mondo a usare le primarie, e il primo che le perde". "La strategia di Tremonti: prima risaniamo i conti, poi vediamo chi resta vivo". "Il governo dei fatti, catturato il pusher". "La Camorra contro Saviano: la scorta ci impedisce un contraddittorio". E via così, fino all'esilarante "il Papa dice che il preservativo è ammissibile in certi casi...ci sono notti in cui fa veramente freddo".

Si va verso la chiusura, e tocca ad altre due liste. Quella di Emma Bonino, che legge tutto ciò che viene fatto usando, abusando e strumentalizzando il corpo delle donne. "Anche le donne, quando fanno le sceme, sono sceme forte. Ma qualcuno ha scritto, le donne devono fare due volte le cose meglio per essere giudicate la metà. Per fortuna, non è così difficile". E quella di Susanna Camusso, la leader della Cgil che legge i pensieri delle donne che lavorano. A commento di entrambe, Fiorella Mannoia che canta "Sally" di Vasco Rossi. 

Chiusura, di nuovo, con Roberto Saviano. Stavolta il monologo è sulle mafie in Calabria, a Lamezia terme. Più volte lo scrittore, parlando delle pressioni di un boss mafioso della famiglia Torcasio su un prete - Don Giacomo - impegnato nel sociale, usa la parola "inteloquisce". E si senta ancora la eco della polemica con la Lega. In studio, il pubblico  lo sottolinea con un applauso. Il resto è la vicenda - difficile, coraggiosa, quasi temeraria, di un sacerdote che cerca di "fare" assieme ai ragazzi handicappati, in un palazzo sequestrato ai boss, in un territorio ad alta densità criminale.


LINK:
http://www.repubblica.it/politica/2010/11/22/news/maroni_da_fazio-saviano-9391928/

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