(AGENPARL) - Palermo, 15 nov - “L’iscrizione nel registro degli indagati della procura di Palermo nell’ambito dell’inchiesta sulla trattativa tra mafia e Stato per l’ex capo del Ros Antonio Subranni, passato alla storia come il depistatore delle indagini sull’omicidio di Peppino Impastato e già indagato dalla stessa procura di Palermo per favoreggiamento a Bernardo Provenzano, conferma non solo le vistose ambiguità in seno ai vertici del R.O.S., ma anche il fatto, ormai piuttosto evidente, che il procedimento disciplinare sollecitato dal Ministro Alfano nei confronti del magistrato Nino Di Matteo è una illecita ritorsione fatta nell’interesse di Subranni, padre della portavoce del Ministro”. Lo ha detto Sonia Alfano, europarlamentare, responsabile nazionale del Dipartimento Antimafia di Italia dei Valori e Presidente dell’Associazione Nazionale Familiari Vittime di Mafia.
“Prendo atto con grande rammarico - sottolinea Sonia Alfano - che il Presidente della Repubblica non ha ancora speso neanche un parola in merito a questa vicenda. La speranza, però - conclude Alfano - è l’ultima a morire e io mi aspetto da Giorgio Napolitano un intervento a tutela di quei magistrati palermitani che si stanno spendendo in nome di verità e giustizia tra subdoli attacchi e vergognose ritorsioni da parte del solito blocco di potere piduista che cerca di proteggere dall’azione giudiziaria uomini coinvolti mani e piedi nella trattativa”.
“Prendo atto con grande rammarico - sottolinea Sonia Alfano - che il Presidente della Repubblica non ha ancora speso neanche un parola in merito a questa vicenda. La speranza, però - conclude Alfano - è l’ultima a morire e io mi aspetto da Giorgio Napolitano un intervento a tutela di quei magistrati palermitani che si stanno spendendo in nome di verità e giustizia tra subdoli attacchi e vergognose ritorsioni da parte del solito blocco di potere piduista che cerca di proteggere dall’azione giudiziaria uomini coinvolti mani e piedi nella trattativa”.
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