Palermo. «Non vedo negli ultimi 15 anni un grande slancio dei governi nella lotta alla mafia».
Lo ha detto il procuratore aggiunto della Dda di Reggio Calabria, Nicola Gratteri, intervenuto alla presentazione del suo libro 'La Malapiantà al Kursaal Kalhesa di Palermo. «Dobbiamo smetterla di misurare il successo della lotta alla mafia contando il numero dei latitanti catturati - ha aggiunto Gratteri- sono altri gli indici di riferimento, la credibilità di uno Stato si misura dal grado di libertà di un imprenditore o dalla vivibilità di un posto per i cittadini». Gratteri ha ribadito, come già sottolineato nel suo libro, che «dal 1992 ad oggi si è assistito a un lento e inesorabile sgretolamento della legislazione antimafia». «La 'Ndrangheta è potentissima perchè basata sul vincolo di sangue, è dura, chiusa, fattura 44 miliardi di euro l'anno e controlla tutta la cocaina d'Europa. Le mafie oggi sono più forti e difficili da combattere perchè sono più ricche e sono nella politica e nella pubblica amministrazione, sono arroganti, hanno potere e uccidono. Le mafie - ha aggiunto Gratteri - fanno paura perchè non c'è un sistema penale detentivo proporzionato all'aggressività criminale. Per vincere occorre un sistema dove la prova si forma in dibattimento e dove non ci siano sconti per buona condotta, solo così la gente può trovare il coraggio di denunciarè.
ANSA
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