24 dicembre 2010
Palermo. La Procura di Palermo si oppone alla revoca della scorta a Massimo Ciancimino.
Nel corso dell'ultimo Comitato per l'Ordine e la Sicurezza che si è svolto a Palermo, il Procuratore capo di Palermo Francesco Messineo e il Procuratore generale Luigi Croce, come apprende l'ADNKRONOS, hanno espresso parere sfavorevole alla revoca della scorta. Una riunione che si era resa necessaria dopo che da una intercettazione ambientale a casa di un commercialista di verona, ritenuto vicino alla 'ndrangheta, era emerso che Massimo Ciancimino aveva raggiunto la città veneta da Bologna eludendo la scorta. «La violazione comportamentale di Ciancimino - spiegano dalla Procura - esula dalle valutazioni della Procura». E tengono a precisare che «il contenuto delle dichiarazioni rese da Ciancimino su Provenzano e Riina lo espongono a rischio dio vita». Ecco perchè la Dda ritiene «inopportuna» la revoca della scorta a Ciancimino, chiesta invece dal Prefetto di Palermo, Giuseppe Caruso, come scrive oggi 'La Repubblicà al Ministro dell'Interno Roberto Maroni. Nella relazione inviata al Viminale la Prefettura di Palermo parla di «gravi violazioni» compiute da Ciancimino.
Adnkronos
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