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lunedì 7 febbraio 2011

Maggiani Chelli: ''Dal '93 piangiamo i morti delle stragi e non abbiamo la verita'''



7 febbraio 2011 - AUDIO ALL'INTERNO!
Non è la prima volta che un Procuratore della Repubblica lancia un alert circa la possibilità di strage.
     Il Procuratore Ingroia mette in guardia circa la  possibilità che Matteo Messina Denaro possa avere la tentazione di riprovare ad usare tritolo come ha fatto nel 1993 a Firenze in via dei Georgofili.
Che il momento sia difficile sotto tutti i punti di vista non è solo sotto gli occhi della magistratura, ma di chiunque abbia un po’ di sale in zucca e soprattutto di noi che non riusciamo a smettere di piangere i morti provocati dalla faciloneria di decisioni prese nel maggio del 1993 verso una mafia che si permetteva di fare richieste.
E’ veramente ignobile che Matteo Messina Denaro non venga arrestato al più presto, perché non crediamo minimamente che chi deve arrestarlo non sappia dove sia e possa quindi catturarlo benissimo, se il Parlamento fosse tutto d’accordo.
Si abbia almeno la compiacenza di non prendere in giro noi che i morti li abbiamo già pianti e continuiamo a farlo tanto bruciano al nostro interno.
Oggi noi sappiamo per dato certo che le istituzioni massime in quel maggio 1993 sapevano benissimo cosa voleva la mafia mentre negoziava a suon di tritolo, ovvero gli annullamenti del 41 bis, e quindi stante così le cose nei palazzi delle istituzioni si sapeva benissimo che la mafia avrebbe colpito ancora e ancora dopo via Fauro e non si è mosso un dito per fermare i massacri di Firenze e Milano di Maggio e Luglio ‘93.
Siamo esterrefatti davanti ad una situazione (non lo diciamo noi, ma lo dicono coloro che hanno il polso della situazione) estremamente pericolosa e questo perché non si arrestano latitanti come il boia di via dei Georgofili Matteo Messina Denaro e si continua a concedere spazio a boss di “Cosa nostra” come Bernardo Provenzano che dal carcere gioca la carta del malato per uscire dal 41 bis.
Siamo offesi dai legali della mafia che parlano quando si riferiscono a noi come di persone che cercano vendetta e non giustizia, lasciando intravvedere la giustizia là dove va rispettato il diritto alla vita e alla salute per i mafiosi e tacitando le vittime di Provenzano  come coloro che non vanno neppure ascoltate.
Infatti, il caso “Provenzano a casa dai suoi cari perché malato” è passato vergognosamente sotto traccia da parte dei media.
Cordiali saluti

Giovanna Maggiani Chelli

Presidente
Associazione tra i familiari delle vittime della strage di via dei Georgofili
AUDIO L'intervento audio della Maggiani Chelli a Radio24


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