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lunedì 28 febbraio 2011

Parte carovana Libera, 123 tappe in Italia e all'estero



28 febbraio 2011
Roma.
«Ci spostiamo in gruppo come le carovane del deserto, abbiamo un bagaglio che è la corresponsabilità, la cura della memoria la lotta per la dignità della persona e per il lavoro» e «dobbiamo avere - sprona don Luigi Ciotti, fondatore di Libera - la forza di rompere il silenzio, il coraggio di una denuncia serie e documentata e la forza della proposta». Parte domani la Carovana Antimafia di Arci, Libera e Avviso Pubblico, e per 96 giorni attraverserà tutte le regioni d'Italia, arrivando anche all'estero - saranno taccate la Svizzera, la Corsica e i Balcani, spingendosi fino in Bulgaria - perchè, come ha detto don Ciotti presentando l'iniziativa, «le mafie si globalizzano e noi abbiamo globalizzato una società civile responsabile». La Carovana, nata nel 1994, all'indomani delle stragi di Capaci e via D'Amelio, è un viaggio attraverso i territori per diffondere il percorso dell'antimafia sociale che, nella lotta alla criminalità, affianca le forze dell'ordine e la magistratura. In ognuno dei luoghi raggiunti nelle 123 tappe (17.440 i chilometri da percorrere) sono previste iniziative per coinvolgere gli abitanti: tra le altre, il 19 marzo, i carovanieri a bordo di due furgoni si fermeranno a Potenza e parteciperanno alla Giornata della Memoria e dell'Impegno in ricordo delle vittime delle mafie, e sarà data lettura dei loro nomi; il 25 aprile Aprile sarà celebrata la resistenza a Gattatico, a casa dei fratelli Cervi; il 4 giugno la carovana arriverà a Corleone, luogo simbolo della lotta alla mafia, dove il viaggio si chiuderà con un grande concerto. Tra i padrini della Carovana, sostenuta anche da Cgil, Cisl, Uil, Arciragazzi e Banca Etica, il procuratore nazionale Antimafia, Piero Grasso. «È un veicolo importantissimo», ha detto Grasso, ma - è il richiamo - «trovo difficile parlare di cultura a chi non ha soldi per sfamare i propri figli. Quindi prima bisogna eliminare le sacche di devianza sociale e lavorativa, poi diffondere l'impegno e la solidarietà».

ANSA



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