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mercoledì 9 marzo 2011

''Cosi' ammazzarono papa'''. Al processo Rostagno parla la figlia Maddalena

da a.marsala.it - 9 marzo 2011
"Mi dissero che mio padre aveva avuto un incidente.
  
Uscì fuori per andarlo a cercare e sentii l'urlo straziato di mia madre Chicca Roveri e le sirene dell'ambulanza". Con queste parole Maddalena Rostagno racconta le circostanze dell'omicidio. Parlando invece degli ultimi giorni di suo padre: "Nell ultimo mese mio padre fece lunghi pianti perché tre ragazzi della comunità avevano ripreso a drogarsi".
10,50 - "La cosa più strana che mi ricordo - dichiara Maddalena Rostagno - è che quando fu assassinato mio padre era in auto con Monica Serra, una delle ragazze che erano ospiti della Comunità Saman e che  collaboravano con lui a Rtc. Però sui vestiti di Monica non fu trovata alcuna traccia di sangue. Lo avremmo notato, perchè tutti in quella comunità vestivano di bianco". Ad agire, quindi, secondo Rostagno, è stato un killer particolarmente efficace (come è riconosciuto tra l'altro all'imputato, Vito Mazzara) in grado di assassinare la vittima con precisione estrema. 
10,40 - E' cominciata la deposizione di Maddalena Rostagno. Tra le lacrime sta ricostruendo i suo ricordi sull'omicidio del padre, avvenuto quando lei aveva 15 anni. 
10,00 - Ha preso il via pochi minuti fa al Tribunale di Trapani la terza udienza del processo Rostagno.
 Visibilmente commossa Maddalena Rostagno, figlia del giornalista, che salirà tra poco  sul banco dei testimoni. "Ho atteso questo momento da troppo tempo" ha detto ai cronisti.
9,00 - Terza udienza oggi a Trapani del processo per l'assassinio di Mauro Rostagno. Sul banco dei testimoni salirà Maddalena Rostagno, figlia di Mauro. Quando suo padre fu ucciso aveva 15 anni. Previste anche le testimonianze di diversi investigatori.
Mauro Rostagno fu ammazzato la sera del 26 settembre del 1988 a Lenzi, Valderice. Alla guida di una Duna Bianca, assieme a Monica Serra, stava facendo rientro  alla comunità Saman, arrivando da Rtc, la tv nella quale lavorava oramai da due anni. Monica Serra era una delle ospiti della comunità che lavorava a Rtc, i killer spararono lasciando lei miracolosamente illesa. Poi lei corse in comunità a dare l’allarme. Imputati  sono Vincenzo Virga, capo mafia di Trapani e Vito Mazzara, il killer della cosca. Virga, è detenuto a Parma, 75 anni, ha seguito il processo in video conferenza, è al 41 bis, Vito Mazzara, è detenuto a Biella. Virga è difeso dagli avvocati Giuseppe Ingrassia e Stefano Vezzadini; Mazzara da Vito e Salvatore Galluffo, padre e figlio. In aula a rappresentare l’accusa sono stati il procuratore aggiunto Antonio Ingroia e il sostituto procuratore Gaetano Paci. La Corte di Assise è presieduta dal giudice Angelo Pellino, a latere il giudice Antonio Genna. Sono 300 i testi che dovranno essere sentiti, citati da accusa, difese e parti civili, prima di Natale 2011 i giudici vogliono giungere alla conclusione. «Rostagno – dice il pm Paci – è stato ucciso dalla mafia perchè faceva paura come giornalista, a Trapani come dimostrato in altre sentenze c’era insediato un sistema di potere che aveva paura che Rostagno diventasse specchio di quella realtà criminale, che la raccontasse con fin troppa dovizia di particolari in tv». «A parere nostro quelli prodotti dall’accusa – ha detto fuori dall’aula il pm Ingroia – sono elementi robusti, abbiamo ottenuto dalle indagini elementi importanti sulle responsabilità della famiglia mafiosa di Trapani».

Tratto da: a.marsala.it

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