Mafia/ Vedova Ciancimino: "Non andai a trovare mai Vito a Roma"

 

Si è concluso, nell'aula della Prima Corte d'Assise di Palermo, l'esame di Epifania Scardino, vedova dell'ex sindaco mafioso Vito Ciancimino, ascoltata come teste nell'ambito del processo per la scomparsa del giornalista Mauro De Mauro. La donna, visibilmente provata, rispondendo alla corte ha raccontato come lei e suo marito vivessero separatamente all'interno dello stesso appartamento di Palermo. "Io e i miei genitori stavamo da una parte - ha detto -, mentre mio marito viveva dall'altra, dove aveva lo studio e la camera da letto". La donna quindi ha fatto presente di non essersi mai recata nella casa romana dove il marito si ritirò negli ultimi anni di vita, e dove morì nel novembre del 2002. Riguardo il racconto fornito alla corte dal figlio Massimo Ciancimino nel corso dell'udienza precedente, infine, Epifania Scardino ha confermato l'episodio di quando il 20 luglio 1969, insieme alla famiglia di Pietro Scaglione, assistettero allo sbarco sulla Luna a casa del procuratore ucciso nel 1971, ribadendo il forte legame che univa le due famiglie, che spesso si incontravano per lunghe passeggiate nel centro di Palermo. In videocollegamento dal carcere milanese di Opera dov'è rinchiuso, ha assistito Totò Riina, unico imputato per la scomparsa del giornalista Mauro De Mauro.