21 dicembre 2010
Palermo. L'audizione dell'ex vice dirigente del Dap, il Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria, Edoardo Fazioli è stata chiesta dai pm del processo al prefetto Mario Mori e al colonnello Mauro Obinu, accusati di favoreggiamento aggravato a Cosa nostra, per la mancata cattura del boss Bernardo Provenzano. Chiesta, per la seconda volta, l'audizione del giudice Alfonso Sabella che nella scorsa udienza il tribunale aveva rigettato. Questa volta, il tribunale presieduto da Mario Fontana ha accolto la richiesta di sentire l'ex pm di Palermo dopo l'intervista rilasciata recentemente alla trasmissione 'Annozerò. Chiesta e ottenuta dalla difesa l'audizione del magistrato Stefano Manduzio. Sia Sabella che Manduzio saranno sentiti alla prossima udienza dell'11 gennaio 2011. Su Fazioli la difesa si è invece riservata. Fazioli è stato ascoltato lo scorso 14 dicembre dai magistrati della Dda di Palermo che stanno indagando sulla cosiddetta trattativa tra lo Stato e Cosa nostra. Adesso, al processo Mori, è stata chiesta l'ammissione della testimonianza di Fazioli «sul dibattito che si è sviluppato al Dap -spiega il pm Antonino Di Matteo nel corso dell'udienza- tra la fine del luglio '92 e il dicembre dello stesso anno dopo la presentazione del 'papellò con le richieste di Riina sulla possibilità di creare 'aree omogenee di detenutì per quei detenuti che si fossero dissociati dall'appartenenza mafiosa. Circostanze che sono venute fuori da dichiarazioni spontanee di Fazioli». In particolare, Fazioli avrebbe parlato del quinto punto del 'papellò che era stato consegnato a fine giugno del '92 da un uomo di fiducia del boss Riina a Massimo Ciancimino a Palermo. Al quinto punto si parla di «benefici per i detenuti di mafia» proprio come quelli che erano stati dati alle vecchie Br che si erano dissociate e non pentite. Ma queste aree per i dissociati non ebbero mai applicazione. Nel giugno del '93 sia l'allora direttore del Dap Niccolò Amato che il suo vice Edoardo Fazioli vennero sostituiti.
Adnkronos
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