18 marzo 2011
Potenza. «Il nostro Paese si è dimenticato troppo in fretta di tanti nomi di persone uccise dalle mafie, per questo ogni anno vogliamo leggere quello che, purtroppo, è un elenco sempre più lungo»: lo ha detto stamani, a Potenza, il responsabile nazionale dell'associazione «Libera», don Luigi Ciotti incontrando i rappresentanti della Polizia in vista della 16/a Giornata nazionale in memoria delle vittime delle mafie che si svolgerà domani nel capoluogo lucano. Don Ciotti ha ricordato il perchè della lettura annuale dell'elenco, composto da circa 900 nomi: «Il giorno dei funerali delle vittime della strage di Capaci - ha spiegato - ho visto piangere le madri di due poliziotti uccisi le quali, tra le lacrime, mi dicevano che anche i loro figli avevano un nome, non solo i magistrati». Il responsabile di Libera ha quindi raccontato un aneddoto legato alla visita a Corleone (Palermo), nel 1999, dell'allora presidente della Repubblica, Oscar Luigi Scalfaro: «Gli chiedemmo di andare in Sicilia alla fine del suo settennato, e di visitare il luogo simbolo della mafia, e lui accettò. Solo molto tempo dopo mi disse che il suo staff era totalmente contrario, non per il valore della visita, ma per i problemi di sicurezza. Quando l'elicottero stava per arrivare a Corleone, la piazza era quasi deserta, ma alla discesa del presidente si riempì, e quello fu il simbolo dell'inizio della riscossa».
ANSA
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