La Mafia a casa nostra. È il titolo dell'incontro che si terrà sabato alle 15.30 sotto il porticato di Piazza Cavour a Rimini.
L'appuntamento, organizzato dal Gruppo Antimafia Pio La Torre di Rimini, avrà come relatore il giornalista Giovanni Tizian, autore di varie inchieste sulle infiltrazioni mafiose in Emilia Romagna.
La nota stampa
Della presenza della criminalità organizzata nel Nord Italia si sente parlare da diverso tempo, anche se se in moltissimi ancora non vogliono sentirne parlare. Ignoranza, paura, indifferenza, mancanza di sensibilità verso l’argomento (per la serie: “La Mafia c’è solo al Sud”): le motivazioni possono essere tante. Tutti elementi che però favoriscono uno sviluppo agevole e veloce della criminalità organizzata al Nord. Anche l’Emilia Romagna è territorio di conquista delle mafie. A giocare un ruolo fondamentale la mancanza di cultura, informazioni e preparazione riguardo le criminalità organizzata.
Proprio per questo sabato 20 novembre, alle ore 15.30 sotto il porticato (di fronte alla Sala degli Archi) di P.zza Cavour, si svolgerà la prima Lezione di Antimafia in Piazza. A svolgerla il giornalista di “Narcomafie” e de “La Gazzetta di Modena” Giovanni Tizian, esperto in materia di criminalità organizzata ed autore di diverse inchieste sulla presenza di infiltrazioni mafiose in Emilia Romagna.
Per far capire che “Cosa Nostra a casa nostra” non è un gioco di parole. E’ una drammatica realtà. Non si tratterà di un incontro isolato ma della prima di una serie di lezioni che verranno organizzate e proposte, nelle Piazze della Provincia di Rimini, anche nel corso del 2011.
La lezione “La mafia a casa nostra” è un evento organizzato dal Gruppo Antimafia Pio La Torre (G.A.P) della Provincia di Rimini. Si tratta di un gruppo di recente costituzione composto da ragazzi della Provincia di Rimini che hanno deciso i riunirsi per promuovere il tema dell’antimafia sociale nella realtà riminese. I giovani in questione sono volontari che nel periodo estivo si recano (alcuni di loro da diversi anni) in Sicilia per coltivare i terreni confiscati alla mafia partecipando al progetto “Liberarci dalle spine”, promosso dall’Arci Toscana e dalla Cooperativa “Lavoro e non solo”. Quest’ultima da 10 anni ha sede a Corleone ed opera attivamente coltivando i terreni confiscati alla mafia, grazie alla manodopera delle centinaia di volontari che si ritrovano proprio a Corleone e a Canicattì, lottando quotidianamente contro la criminalità organizzata.
La nota stampa
Della presenza della criminalità organizzata nel Nord Italia si sente parlare da diverso tempo, anche se se in moltissimi ancora non vogliono sentirne parlare. Ignoranza, paura, indifferenza, mancanza di sensibilità verso l’argomento (per la serie: “La Mafia c’è solo al Sud”): le motivazioni possono essere tante. Tutti elementi che però favoriscono uno sviluppo agevole e veloce della criminalità organizzata al Nord. Anche l’Emilia Romagna è territorio di conquista delle mafie. A giocare un ruolo fondamentale la mancanza di cultura, informazioni e preparazione riguardo le criminalità organizzata.
Proprio per questo sabato 20 novembre, alle ore 15.30 sotto il porticato (di fronte alla Sala degli Archi) di P.zza Cavour, si svolgerà la prima Lezione di Antimafia in Piazza. A svolgerla il giornalista di “Narcomafie” e de “La Gazzetta di Modena” Giovanni Tizian, esperto in materia di criminalità organizzata ed autore di diverse inchieste sulla presenza di infiltrazioni mafiose in Emilia Romagna.
Per far capire che “Cosa Nostra a casa nostra” non è un gioco di parole. E’ una drammatica realtà. Non si tratterà di un incontro isolato ma della prima di una serie di lezioni che verranno organizzate e proposte, nelle Piazze della Provincia di Rimini, anche nel corso del 2011.
La lezione “La mafia a casa nostra” è un evento organizzato dal Gruppo Antimafia Pio La Torre (G.A.P) della Provincia di Rimini. Si tratta di un gruppo di recente costituzione composto da ragazzi della Provincia di Rimini che hanno deciso i riunirsi per promuovere il tema dell’antimafia sociale nella realtà riminese. I giovani in questione sono volontari che nel periodo estivo si recano (alcuni di loro da diversi anni) in Sicilia per coltivare i terreni confiscati alla mafia partecipando al progetto “Liberarci dalle spine”, promosso dall’Arci Toscana e dalla Cooperativa “Lavoro e non solo”. Quest’ultima da 10 anni ha sede a Corleone ed opera attivamente coltivando i terreni confiscati alla mafia, grazie alla manodopera delle centinaia di volontari che si ritrovano proprio a Corleone e a Canicattì, lottando quotidianamente contro la criminalità organizzata.
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