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sabato 4 dicembre 2010

Le Agende Rosse alla Cerimonia di intitolazione del Campus scolastico di Fano con Nino Di Matteo

In memoria di Giovanni Falcone, Paolo Borsellino e gli agenti delle scorte”
Sabato 4 dicembre verrà intitolato il Campus scolastico ai giudici G. Falcone e P. Borsellino, e alle rispettive scorte; in tale occasione sarà presente il giudice di Palermo Antonino Di Matteo, e saremo presenti anche noi del Mov.to delle “Agende Rosse”, fondato da Salvatore Borsellino per chiedere che venga fatta giustizia sulle stragi di mafia (e/o di Stato?) del ’92/’93; in particolare daremo la nostra solidarietà al Sostituto Procuratore Antonino Di Matteo che sta conducendo a Palermo delicate inchieste sulle collusioni mafia-potere. Di Matteo é finito nel mirino per alcune opinioni espresse come presidente dell’Associazione Nazionale Magistrati di Palermo.

Il 13 giugno 2010 Di Matteo si era espresso a tutela dei colleghi magistrati dopo l’ennesimo attacco denigratorio mosso dal premier Silvio Berlusconi nei confronti dei giudici da lui definiti “politicizzati” e desiderosi di “rovesciare per via giudiziaria il risultato elettorale, il voto degli italiani”. Di Matteo aveva replicato a nome dell’ANM palermitana con queste parole:“Continua la sistematica e violenta offensiva di denigrazione e isolamento di quei magistrati che credono ancora nel principio dell’uguaglianza di tutti davanti alla legge. Noi resisteremo perché crediamo nella Costituzione sulla quale abbiamo giurato. Mi chiedo con quale faccia continuino a collaborare con questo Governo i colleghi distaccati al ministero della Giustizia che hanno giurato sulla stessa Costituzione”.

Il 14 giugno gli uffici del Ministero di Grazia e Giustizia avevano segnalato all’allora vicepresidente del Csm, Nicola Mancino, le dichiarazioni di Di Matteo chiedendo l’apertura di una pratica a tutela delle toghe che lavorano al ministero. La richiesta era stata archiviata il 1 luglio e la procura generale della Cassazione aveva successivamente trasmesso la richiesta di accertamenti alla procura generale di Palermo. E’ notizia dell’undici novembre che il PG di Palermo Luigi Croce ha risposto con una relazione in cui afferma che le dichiarazioni di Di Matteo sono state fatte come presidente dell’Associazione nazionale magistrati di Palermo e che, quindi, esse non sarebbero suscettibili di valutazioni disciplinari. Adesso la decisione conclusiva spetta alla procura generale della Cassazione.
Il Movimento ‘Le Agende Rosse’  sottoscrive parola per parola le frasi pronunciate da Antonino Di Matteo. Riteniamo in particolare che le sue affermazioni in difesa dei magistrati che credono ancora nell’articolo 3 della Costituzione siano oggi più vere e necessarie che mai. Difficilissime indagini stanno cercando di fare luce sulla stagione delle stragi del biennio 1992-93 e sulle persistenti collusioni mafia-potere. Le notizie riguardanti pesanti minacce rivolte dalla criminalità organizzata agli inquirenti impegnati in queste delicate indagini si moltiplicano ogni giorno. E’ indispensabile che tutta la società civile e le Istituzioni reagiscano facendo scudo attorno ai destinatari di queste minacce, difendendoli e tutelandoli in ogni modo possibile.

Tratto da:
agenderosse-pesarourbino.com

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