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martedì 11 gennaio 2011
Estorsione a vincitore Superenalotto, due condanne
11 gennaio 2011
Milano. Con intimidazioni e minacce avevano estorto circa 400 milioni di lire a un siciliano, residente a Lodi, che nel 1998 aveva vinto quasi 7 miliardi di vecchie lire al Superenalotto. Per i due, appartenenti a 'famiglie' mafiose di Cosa Nostra, sono arrivate le condanne a pene fino a 12 anni di reclusione, emesse dalla terza sezione penale del Tribunale di Milano. In particolare, Alessandro Emmanuello, fratello del boss Daniele, è stato condannato a 12 anni di carcere dal collegio presieduto dal giudice Piero Gamacchio. L'altro imputato, Francesco Verderame, invece è stato condannato a 10 anni. Per la stessa vicenda, lo scorso 8 giugno, era stato condannato con rito abbreviato a 10 anni di reclusione Carmelo Massimo Billizzi, mentre 1 anno e 2 mesi di carcere erano stati inflitti a Rosario Trubia e a Crocifisso Smorta, due pentiti che hanno collaborato alle indagini. Tutti e tre sono ritenuti vicini ai clan di Cosa Nostra e Stidda. La 'vittima' dell'estorsione, Salvatore Spampinato, nel '98 aveva vinto al Superenalotto 7 miliardi di lire e subito dopo, stando alle indagini del pm della Dda di Milano Marcello Musso, aveva subito minacce mafiose da parte di alcuni 'stiddari', che avevano avuto la 'soffiata' sulla vincita da un suo stesso parente. La sua abitazione era stata incendiata e aveva ricevuto anche numerose telefonate anonime, nelle quali gli veniva chiesto di pagare il pizzo sulla vincita. Era poi intervenuta anche Cosa Nostra che, stando al racconto del pentito Trubia, era riuscita a farsi dare parte della vincita, 400 milioni di lire, spartita poi tra le due organizzazioni mafiose. Spampinato, che si è costituito parte civile, ha ottenuto un risarcimento a titolo di provvisionale.
ANSA
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