11 gennaio 2011
Palermo. Nelle indagini di mafia c'era «scarsa limpidezza da parte del Ros».
È il j'accuse dell'ex pm di Palermo, Alfonso Sabella, oggi giudice a Roma, durante la deposizione al processo Mori. Sabella, nella sua deposizione, ha espresso tutti i suoi dubbi sul «metodo investigativo» del Ros. In particolare ha parlato della mancata perquisizione del covo di Riina dopo l'arresto avvenuto nel gennaio '93. «Quello è stato il peccato originale», ha detto.
Adnkronos
Sabella: ''Provenzano non impedi' cattura Riina''
11 gennaio 2011
Palermo. «Sono convinto che Bernardo Provenzano non ha impedito la cattura di Totò Riina. Lo ha tradito e lo posso dire basandomi su alcuni elementi investigativi nel corso delle indagini a partire dalla vicenda del maresciallo Lombardo morto suicida». Lo ha detto l'ex pm di Palermo, Alfonso Sabella, deponendo al processo Mori a Palermo. Sabella, che oggi è giudice a Roma, sostiene che Provenzano abbia «tradito Riina» perchè «gli input sulla cattura di Riina vennero da Partinico da uomini ritenuti vicini a Provenzano».
Adnkronos
Sabella: ''Ros agi' non come forza polizia ma per acquisire informazioni''
11 gennaio 2011
Palermo. «Il Ros ha agito non come forza di polizia ma sotto altre direzioni, come se fosse mirato ad acquisire informazioni. È una strategia un pò più ampia che riguarda il patto tra lo Stato e la mafia. Io non ho mai detto che è stato il Ros a stipulare questo patto». Lo ha detto l'ex pm di Palermo Alfonso Sabella durante la sua deposizione al processo al prefetto Mario Mori e al colonnello Mauro Obinu, accusati di favoreggiamento aggravato a Cosa Nostra per la mancata cattura di Provenzano.
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