Domani manifestazione a Milano. Lo sdegno di Milva: provo vergogna per il premier.
Roma. Chiamano da Genova, da Firenze, da Roma, chi per informarsi sugli orari, chi per essere sicuro di come arrivare, chi per citare Pericle contro Berlusconi e esprimere così la propria indignazione. A ventiquattrore ore dalla mobilitazione, lanciata da Libertà e Giustizia per domani al Palasharp di Milano, non si ferma il tam tam dell´Italia che dice basta al paese del Rubygate, l´Italia che non si riconosce nel "modello Silvio Berlusconi" di cui chiede a gran voce le dimissioni, come esorta anche l´appello degli organizzatori che sul web ha superato le 100 mila firme. Milva, che ieri ha detto di volerci essere, si è rivolta a Berlusconi: «Lei ci fa vivere con addosso dolore e una vergogna insopportabili - ha dichiarato- Pensi al dolore dei suoi figli. Lo faccia per loro. Se ne vada». La cantante si aggiunge alla lista dei già annunciati Dario Franceschini (qui a titolo personale, perché gli organizzatori hanno chiesto di non esibire simboli di partito) e, tra gli altri, Oscar Luigi Scalfaro, Maurizio Pollini, Irene Grandi.
Tratto da: La Repubblica
"La rabbia delle donne italiane" affondo del New York Times
L'articolo è accompagnato dalla foto di un cartello: "L´Italia non è un bordello"
NEW YORK - « Silvio Berlusconi ha raccontato che se la ride dei suoi ultimi scandali, in cui i magistrati lo accusano di aver pagato in cambio di sesso diverse donne attraenti, compresa una diciassettenne soprannominata Ruby Rubacuori. Ma mentre questo scandalo che sembra incontrollabile si sviluppa, riempiendo i media di immagini di donne nella sua orbita, mister Berlusconi ha scoperto per la prima volta nella sua lunga carriera che un numero crescente di italiani non stanno ridendo con lui: le donne». Comincia così l´ultimo reportage che il New York Times offre delle avventure sessuali e politiche del premier. Titolando: «I sexy scandali alimentano la rabbia delle donne». E accompagnando un quarto di pagina con la foto del corteo di sabato scorso a Firenze, che sfodera un cartello comprensibilissimo anche per i lettori americani: «L´Italia non è un bordello».
L´Italia è l´Italia: e bordello ricorda tanto l´inglese «brothel». L´implacabile fotografia del New York Times arriva dopo che domenica il Washington Post, il giornale della capitale, gli ha dedicato un lungo affondo. «Tutta la sua carriera è stata costruita sul sessismo, il suo impero televisivo si è sviluppato sui sexyshow». E quindi, scrive il giornale dell´establishment, altro che «Jersey Shore», il serial che Mtv ha annunciato di girare in Italia: «Gli italiani sono stati già catturati dal loro osceno - e davvero ‘reale´-reality show». Il Berlusconi-show.
La stampa internazionale sì che se la ride. Dopo l´intervista di Naomi Campbell a Vladimir Putin, il Times di Londra si diverte a immaginare l´intervista tra il premier e Naomi. Il Sun raccoglie la testimonianza di Sara Tommasi, l´ex fidanzata del milanista Mario Balotelli, che racconta il suo bunga bunga. Più composta la riflessione dell´Economist: «Lo scandalo del bunga bunga ha cambiato la politica economica italiana. Anzi, gliene ha data una. Il 31 gennaio, dopo essere stato primo ministro per nove anni, mister Berlusconi ha finalmente parlato da quel liberale che ha spesso preteso di essere». La speranza? «Che un giorno Berlusconi verrà ricordato come un incidente della storia» dice sempre al New York Times la Cgil Susanna Camusso.
(a. aq.)
Tratto da: La Repubblica
Tutte le informazioni sul sito www.libertàegiustizia.it
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