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giovedì 3 marzo 2011

Corte dei Conti, troppi sprechi in Sicilia



di AMDuemila - 3 marzo 2011
Nella relazione annuale: “Carenze di legalità” nelle gestioni pubbliche.Palermo
. La sanità siciliana è “un caso emblematico di spreco di risorse pubbliche”. La denuncia è arrivata dalla relazione annuale del procuratore regionale, Guido Carlino, in occasione della cerimonia di inaugurazione dell'anno giudiziario della Corte dei Conti per la Sicilia.

Un quadro drammatico e quanto mai preoccupante con assunzioni superiori alle reali esigenze, acquisto di ambulanze non utilizzate e potenziamento immotivato del servizio del 118. “Le assunzioni erano così immotivate che sono state acquistate nuove ambulanze per giustificarle”, si legge nella relazione.
Secondo l’indagine della Corte dei Conti il danno contestato a 18 esponenti politici (tra assessori e componenti della Commissione sanità), tra cui l’ex presidente della Regione, Salvatore Cuffaro (ora in carcere per favoreggiamento a Cosa Nostra), assessori regionali del tempo e componenti della commissione sanità dell’Assemblea regionale siciliana è di oltre 37 milioni di euro.
Secondo la Procura regionale della Corte dei Conti quattro manager della sanità siciliana avrebbero consentito, violando i loro doveri di controllo, il pagamento di tariffe gonfiate anche del 400% alle cliniche di Michele Aiello, indicato come prestanome di Bernardo Provenzano. A conclusione di un’indagine condotta dai carabinieri dei Nas e dal nucleo di polizia tributaria della Guardia di finanza, i magistrati della Corte dei Conti Guido Carlino e Gianluca Albo hanno citato in giudizio gli ex direttori generali dell’Asl 6 di Palermo, Giancarlo Manenti e Guido Catalano e i dirigenti della stessa Asl Salvatore Scaduto e Lorenzo Iannì.
Il danno prodotto dalla malasanità tra diagnosi e risarcimenti sbagliati è stato quantificato dal procuratore Carlino in quasi 683 mila euro.
L’altro settore nel mirino dei magistrati è quello dei rifiuti, “un comparto sottoposto a pressioni clientelari e infiltrazioni mafiose” ha aggiunto Carlino che ha lanciato l'allarme sulle “vicende patologiche connesse alla gestione del ciclo dei rifiuti in Sicilia”. Il procuratore Carlino ha sottolineato la condizione di dissesto finanziario degli Ato, la cui gestione è stata “in molti casi caratterizzata da evidente incapacità gestionale da parte dei soggetti preposti, aggravata anche dal comportamento dei competenti organi comunali, sia per gli omessi o tardivi versamenti delle somme riscosse a titolo di Tarsu o Tia, sia per l'insufficiente lotta all'evasione in tale settore”.
Sotto la lente di ingrandimento anche gli incarichi delle consulenze esterne, non solo quelli nominati dall’ultimo governo Cuffaro ma anche quelli scelti dal neogovernatore Raffaele Lombardo.


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