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giovedì 3 marzo 2011

Confindustria Agrigento: ''Asi elude protocollo antimafia''



3 marzo 2011
Agrigento.
La Confindustria di Agrigento rende noto che i propri delegati si sono dimessi dal Consorzio Asi (Area sviluppo industriale) di Agrigento, perchè «non è in alcun modo accettabile prendere atto che il protocollo antimafia sottoscritto nel giugno 2010 (tra Regione siciliana, Consorzio Asi di Agrigento e Prefettura e Confindustria Agrigento) appena a settembre 2010 piuttosto che essere 'applicato' viene 'interpretato'». Ad affermarlo in una nota è Giuseppe Catanzaro, vicepresidente di Confidustria Sicilia. «La decisione - spiega - è coerente con quanto sostenuto da Confindustria fin dal settembre 2010, ovvero dall'elezione degli attuali vertici. La ragione che ha determinato le dimissioni dei propri delegati - aggiunge - muove anche dai fatti resi noti dal senatore Giuseppe Lumia», componente della Commissione parlamentare antimafia, che in proposito aveva presentato un'interrogazione parlamentare. Il riferimento era alla scelta della trattativa privata per la costruzione di una caserma dei vigili del fuoco, «nella provincia a più alta densità mafiosa». «Sul piano pratico - conclude Catanzaro - il Consorzio Asi nei confronti di 'notè imprese non ha ritenuto - in palese violazione del protocollo - richiedere le verifiche antimafia. Invitiamo l'assessore regionale alle Attività produttive Marco Venturi a continuare nell'opera di forte moralizzazione».

ANSA


AL CONSORZIO ASI DI AGRIGENTO: ARROGANZA E PUBBLICHE MENZOGNE

di Giuseppe Lumia - 3 marzo 2011
Ritengo necessario rendere pubblici solo alcuni degli atti in mio possesso per assicurare da subito che le istituzioni e i relativi rappresentanti, con cui ha rapporti il Consorzio Asi di Agrigento, conoscano la gravità dei fatti che – ovviamente – qualificheremo (con il resto della copiosa pertinente documentazione) dopo l’esito dell’interrogazione. Provvedo perché La Torre e Chinnici sono stati ammazzati dai mafiosi e chi li cita fa accordi con le imprese dei mafiosi e lo nega in pubblico. Ciascuno comprende e capisce il goffo tentativo.

Transigere con imprese riconducibili a mafiosi detenuti, spendere 24.000 euro in un solo giorno per inaugurare una strada con pranzo a base di pesce (e sapere del degrado delle aree industriali di Campobello di Licata), deliberare trattative private e invitare fiduciariamente la LAES srl riconducibile al capomafia Falsone e con arroganza e spudoratezza negare e tentare di occultare tutto ciò è un altro grave ennesimo fatto che oggi rendo pubblico nell’interesse delle istituzioni i cui rappresentanti – in buona fede – sono chiamati ad intrattenere rapporti con il Consorzio Asi di Agrigento così rappresentato.

I fatti che rendo pubblici non sono di certo di destra o di sinistra. Sono solo gravi condotte corredate dalla pubblica menzogna. Ciascuno li valuti nell’interesse delle imprese che devono registrare che nel 2011 al Consorzio Asi si sceglie la LAES, si transige con l’impresa riconducibile a Massimino e si nega spudoratamente e pubblicamente su questi gravi fatti. Addirittura l’impresa dei mafiosi, che si occupa dei rifiuti, con cui si fanno accordi è anche agevolata con la sanatoria.

Leggere dalla stampa che si sollecita la sfiducia perché l’assessore Venturi vuole impedire tutto ciò è una scelta politica: si sfiducia Venturi che è contro i mafiosi e si agevola chi con i mafiosi fa accordi.

Tratto da:
giuseppelumia.it


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