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giovedì 3 marzo 2011

''Provenzano si curi in carcere''


3 marzo 2011
Palermo.
«Bernardo Provenzano può essere curato in carcere e lì deve rimanere». Lo scrive Giovanna Maggiani Chelli, Presidente dei familiari delle vittime della strage di via Georgofili, commentando l'intervista rilasciata dal figlio del boss a 'Sette'.


«Gli attacchi continui e costanti al tipo di carcerazione di Bernardo Provenzano e tutti i mafiosi delle stragi del 1993 - dice - vengono da noi presi in seria considerazione, non possiamo minimamente pensare che Provenzano possa tornare a casa sua, dovessimo lottare per fargli avere un ospedale in carcere tutto suo, molto meglio attrezzato di quello che hanno i nostri invalidi quando devono ricoverarsi per le malattie che Provenzano ha prodotto loro, del resto molto più gravi di quelle che ha il boss di cosa nostra». E ha proseguito: «Ci informeremo continuamente sullo stato di salute di Provenzano, e dovrà curarsi in carcere gli piaccia o no, e dovrà essere curato a puntino, perchè se dovesse tornare a casa sua non staremo a guardare senza correre ai ripari. Non ci sono malattie che non conciliano con il carcere, neppure il cancro in fase terminale, ci sono solo malattie che vanno curate». «Noi curiamo i nostri malati siamo certi, a volte in condizioni più disagiate di quelle affrontate da Provenzano - prosegue - È scandaloso che dobbiamo ogni giorno combattere contro un falso senso di umanità, senso che verte solo a tirare fuori le castagne dal fuoco alla mafia. Se Provenzano per il suo arresto ha trattato l'annullamento del 41 bis e il suo ritorno ai domiciliari, qualcuno in questo Paese ha sbagliato i conti». «Si penta Provenzano - aggiunge Maggiani Chelli - se vuole tornare ai domiciliari, ci consegni gli uomini oggi dello Stato e della politica, che si sono collusi con lui nelle stragi del 1993, altrimenti resti in carcere a 41 bis, dove tra l'altro non mangerà cicoria e formaggio ma pasti caldi. Provenzano consideri che noi abbiamo invalidi all'80% ai quali è stata negata dal governo la pensione subito che gli spetta, rifletta che razza di Italia ha preparato lo stragista Provenzano a tutti noi, e i suoi paladini si vergognino di non contribuire a spingere il macellaio di via dei Georgofili a pentirsi piuttosto che lamentarsi».

Adnkronos



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