''Sapere che qualcuno ha cercato accordi con la mafia e non viene perseguito, per Cosa Nostra sarebbe una formidabile arma di ricatto anche per il futuro''. Lo ha detto il sostituto procuratore della Direzione distrettuale antimafia di Palermo, Antonino Di Matteo, inaugurando a Fano un Campus scolastico intitolato a Giovanni Falcone, Paolo Borsellino e agli agenti delle loro scorte. Rivolgendosi agli studenti, Di Matteo - che sta conducendo a Palermo delicate inchieste sulle collusioni mafia-potere - li ha esortati a ''pretendere che si faccia informazione, che si faccia chiarezza sulle vicende di mafia''. ''Pretendete di abbattere i muri di gomma che vengono alzati. Poi - ha aggiunto - potete anche criticare la magistratura per gli errori che puo' commettere. L'opinione pubblica invece ha diritto di essere informata se la politica e' infiltrata dal potere mafioso, se il sistema economico e' infiltrato da Cosa Nostra e dalla 'ndrangheta''. Riferendosi al sacrificio di Falcone e Borsellino, ha detto: ''No alle sterili commemorazioni quando una buona parte della politica combatte nei fatti proprio quei principi per i quali sono morti. Cosi' come non possiamo stare in silenzio quando viene attaccata l'autonomia della magistratura. Non si puo' stare zitti, occorre assumere posizioni chiare e scomode perche' la forza della democrazia sta proprio nell'autonomia delle nostre istituzioni. Non si possono offendere i magistrati definendoli strapagati e fannulloni, questo vuol dire offendere i principi fondamentali della democrazia del nostro Paese''
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